A due mesi dall’avviso di conclusione delle indagini sull’utilizzo dell’auto blu e sulla promozione dell’urologo Corrado Robimarga la Procura chiede il rinvio a giudizio per il manager della Asl Giustino Varrassi accusato di peculato, truffa e abuso d’ufficio. Il pm Davide Rosati mette dunque un punto fermo sulle prime due inchieste aperte lo scorso anno sulla gestione dell’azienda sanitaria, riunite successivamente in un unico procedimento, chiedendo il processo per il direttore generale della Asl e per altre sette persone che a vario titolo erano state indagate insieme a lui nei due differenti fascicoli. La parola spetta al gip che già nei prossimi giorni potrebbe fissare la data della relativa udienza preliminare. Sul tavolo due diverse inchieste. La prima è quella relativa all’utilizzo, da parte del direttore generale e del suo autista, dell’auto blu. Auto che secondo l’accusa, dal suo insediamento, Varrassi avrebbe utilizzato più volte in maniera indebita per recarsi a casa e per attività private. La stessa cosa, per la Procura, avrebbe fatto anche il suo autista al quale tra l’altro, secondo quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini, sarebbero stati indebitamente liquidati 13mila euro di straordinari. Accuse gravi, il cui primo banco di prova sarà quello dell’udienza preliminare. Udienza dove il gup dovrà esprimersi anche in merito alle accuse mosse al manager ed alcuni suoi collaboratori nell’ambito dell’altra inchiesta, quella sulla promozione dell’urologo Corrado Robimarga. Promozione avvenuta in un momento in cui il medico era già stato indagato per peculato e truffa (inchiesta che lo vede davanti al gup per un processo con rito abbreviato). Il pm Davide Rosati contesta sia la sospensione del procedimento disciplinare a carico di Robimarga da parte della commissione disciplinare che la legittimità dell’affidamento a Robimarga della direzione dell’unità di urologia endoscopica a Giulianova.