PESCARA «Il 12 marzo a Roma incontrerò il management di Trenitalia. E poi il presidente Chiodi andrà dall’amministatore delegato Moretti. Se non otterremo risposte valide da Trenitalia andrò dritto da Ntv a chiedere treni veloci per l’Abruzzo. Basta. Sono stufo». L’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, disseppellisce l’ascia di guerra: i velocissimi Frecciarossa e Italo vanno ad Ancona e l’Abruzzo giace tra i paria del binario morto brucia. La ferita brucia.
Beh, meno male, assessore, vi date una svegliata. «Io lotto da sempre per un Abruzzo servito da treni veloci. Ma la burocrazia e le incompetenze sono un muro di gomma. Con le altre regioni adriatiche stiamo cercando di portare Trenitalia a più miti consigli, peccato le Marche non facciano gruppo con noi. E se non fai la voce grossa, Trenitalia spadroneggia». Lo sappiamo, lo scriviamo: e allora, cosa si fa? «Si fa che bussiamo a Ntv, se è vero che pensano di scendere da noi. Porterò una rappresentanza solida del sistema Abruzzo e Trenitalia a quel punto dovrà rincorrere Ntv, come fa nelle Marche e altrove. Vogliamo treni veloci per Pescara e, almeno in estate, anche per Vasto e Giulianova. I treni veloci ci sono, la linea Adriatica è buona, ci spetta un servizio degno». Anche se la vera linea ad alta velocità ormai è solo sul Tirreno. «Sì, ma con i treni veloci agganceremo l’alta velocità a Bologna e da lì a Milano si vola». Bene, speriamo. A proposito: la Pescara-Roma? «Con il sistema Csc e le novità sui binari a Pescara e alle porte di Roma guadagneremo minuti. E riducendo le fermate nei piccoli centri da Pescara a Roma si impiegheranno tre ore, non più quattro e passa. Poi Trenitalia dovrà darci treni buoni, non vecchiume». Già che ci siamo: la famosa riforma dei trasporti, l’azienda unica? «Quasi fatta, stiamo per abbattere il vero muro di Berlino, il muro che a Pescara divide le officine Gtm e Arpa. E poi c’è da abbattere il muro dei criteri imposti dal Governo Monti, che puniscono le aree interne. Il trasporto pubblico locale è servizio sociale, altro che business».
LOLLI E MELILLA
Giovanni Lolli, Pd: «L’alta velocità sta per collegare Ancona a Milano. L’Abruzzo è tagliato fuori dal miglioramento delle infrastrutture. E sì che ne avremmo bisogno: patiamo l’inesistenza di un sistema di collegamenti su ferro. Non possiamo più negarlo: c’è un caso Abruzzo, il caso di una Regione che non sa farsi valere ai tavoli che contano». Melilla: «Dopo l'abolizione dei treni notturni, l’impiego di treni vecchi e sporchi e la drastica riduzione dell'offerta, l'Abruzzo è stritolato tra le Marche sempre più competitive e la Puglia che via Napoli aggancia l'alta velocità. In Parlamento mi farò subito carico del problema. L'Abruzzo non può fare a meno di un sistema ferroviario competitivo ed efficiente. E’ un alibi giustificare questo abbandono con il calo della domanda, che è solo frutto di una scellerata scelta di disimpegno dell'offerta».