L’AQUILA «Una Regione latitante e senza un progetto strategico». L’accusa arriva da Giovanni Lolli (Pd) che parla dell’assenza dell’Abruzzo dal piano di ammodernamento delle infrastrutture. «Dal mese prossimo l’alta velocità collegherà Ancona a Milano. È notizia recente lo stanziamento di svariati miliardi per l’ammodernamento del trasporto ferroviario in Sicilia, oltre che la prossima entrata a regime della direttrice Napoli-Bari. Questi», afferma Lolli, «si aggiungono a una serie di lavori e interventi che hanno interessato negli ultimi anni tutta l’Italia. Tutta l’Italia ma non l’Abruzzo tagliato fuori dalla faticosa missione nazionale di miglioramento delle infrastrutture. Eppure patiamo, di fatto, l’inesistenza di un sistema di collegamenti su ferro. Questo significa un deficit competitivo della nostra regione. Un territorio senza collegamenti è un territorio che sempre di più avrà difficoltà nella valorizzazione delle sue eccellenze culturali e turistiche e nell’esportazione delle merci. I 160 milioni che stanziammo per la Roma-Avezzano potevano essere un primo passo, ma il governo Berlusconi fermò l’investimento. Ormai non possiamo più negarlo: esiste un caso Abruzzo, il caso di una Regione che non riesce a far valere ai tavoli che contano la propria voce. Da anni questa Regione non ha un progetto strategico. Ora ce n’è più che mai la necessità, occorre una strategia in cui siano centrali le questioni della ricostruzione del capoluogo e il potenziamento e l’efficiente integrazione delle infrastrutture portuali, aeroportuali e ferroviarie. Purtroppo si ravvisano pigrizia e rifiuto in chi dovrebbe lavorare per metterla a punto. Questa latitanza è emersa plasticamente alla presentazione del rapporto Ocse all’Aquila: mancavano gli interlocutori regionali».