ROMA Un appello che è anche una minaccia. Rischiamo di andare in crisi di liquidità, mentre vantiamo crediti per un miliardo dalle Regioni. Dunque, o arrivano i soldi o saremo costretti a tagliare i servizi. Quello di Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs, è una sorta di ultimatum lanciato nel momento in cui - sottolinea - il gruppo sta affrontando un investimento per 2,5 miliardi. In effetti, i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione verso i fornitori (si parla, complessivamente, di circa 80 miliardi di euro) sta provocando l’asfissia di migliaia di aziende. Nel caso delle Fs, è il debito accumulato dalle Regioni a mettere a rischio soprattutto i treni dei pendolari. Ricorda Moretti, in occasione della presentazione del Treno Verde: «Abbiamo crediti scaduti per oltre un miliardo, non siamo ancora in crisi, la stiamo gestendo, ma non possiamo più proseguire in una situazione di scivolamento in cui facciamo un servizio e non veniamo pagati. Il mio problema è continuare a far funzionare le ferrovie, pagare i lavoratori e riuscire a gestire un piano di investimenti».
Il numero uno di Fs non è tipo da attingere a ghirigori dialettici per disegnare lo stato delle cose. «Non pensino - puntualizza, alludendo alle Regioni - che continueremo a lavorare a piangere. Se non verranno saldati i crediti, saremo costretti a ridimensionare il servizio, ma anche a compiere scelte più incisive. Non possiamo continuare a gestire una situazione in cui lavoriamo e non veniamo retribuiti, altrimenti diventa un’impresa pressoché impossibile pagare fornitori e lavoratori. Il problema va affrontato subito ed in modo energico». Emblematico il caso del Lazio chiamato ad onorare un debito di 200 milioni.
Insomma, o si trovano i soldi o si riducono i treni. Una terza via non è data. L’avvertimento di Moretti è chiarissimo: «Le Regioni che saliranno a livelli assurdi di crediti scaduti, dovranno essere costrette ad una riduzione del livello del servizio o a percorsi ancora più eccessivi. Se poi le stesse Regioni continueranno ad avere queste incertezze, penso a quando ci saranno le gare e credo che, senza garanzie, anche noi saremo in difficoltà. Io però sono fiducioso in risposte importanti».
Il top manager delle Fs non precisa quali potrebbero essere gli interventi futuribili nel caso i debiti non fossero onorati, ma il gruppo ferroviario potrebbe decidere di disertare le gare per l’assegnazione degli appalti del trasporto locale con la conseguenza per le Regioni di andare alla ricerca di nuovi vettori. Operazione oggi praticamente impossibile.