«Se non assicurerà i servizi, la Sita Sud dovrà essere denunciata. E se l'interruzione avverrà per colpa del management, il servizio dovrà essere affidato a un'altra società». È la dura replica dell'assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella, dopo le accuse dell'ad di Sita Sud Giuseppe Vinella. «Siamo stanchi di essere presi in giro dalla Regione» dice Vinella. Lei cosa risponde? «Vinella non si è stancato di strumentalizzare le preoccupazioni dei lavoratori e i disagi degli utenti per formulare richieste che non trovano alcuna giustificazione nella legge. Per il secondo anno di fila, la Sita Sud ha minacciato l'abbandono dei servizi a causa di una presunta insufficienza dei corrispettivi. Lo scorso anno la Provincia di Napoli ha integrato il corrispettivo di circa 800mila euro. Quest'anno, a fronte dell'ulteriore immotivata richiesta la Regione ha applicato quanto previsto dal regolamento, imponendo l'obbligo di servizio pubblico che comporta la copertura di tutti i costi sostenuti dall'azienda. Contestualmente nell'incontro del primo marzo scorso, al quale ha preso parte il direttore generale dell'azienda condividendo le conclusioni, è stata istituita una commissione di controllo per applicare la normativa sulla base della documentazione prodotta dalla Sita Sud». Quali sono i criteri dei controlli? «Contabilità analitica, distinta per singola commessa e dimostrazione del requisito della corretta gestione. Le risorse pubbliche possono essere erogate solo previa dimostrazione della correttezza della spesa, eventualmente da confrontare rispetto a una azienda media ben gestita». La Sita dice di non aver ancora ricevuto i corrispettivi di novembre e dicembre: è vero? «I corrispettivi alla Sita Sud, tranne che per una minima parte relativa ai servizi interregionali già liquidati, devono essere erogati dalle Province di Napoli, Avellino e Salerno, alle quali sono stati già trasferiti regolarmente i contributi previsti. Va da sé che un'azienda per poter esercitare legittimamente i servizi di tpl deve essere dotata, oltre che dei requisiti tecnico e morale, anche del requisito finanziario». Le banche non fanno più anticipazioni di cassa perché non si fidano della Regione, dice ancora Vinella. «Più volte invece sono dovuto intervenire in favore delle aziende, che spesso si rivolgono agli istituti di credito per ottenere liquidità, per attestare l'esistenza di rapporti contrattuali garantiti dalla Regione». Senza la Sita interi paesi sono tagliati fuori: convocherà di nuovo la società? «Avendo imposto gli obblighi di servizio pubblico, la Sita Sud non può sottrarsi dall'esercitare i servizi di trasporto. In mancanza dovrà essere denunciata per interruzione di pubblico servizio e chiamata in giudizio per il risarcimento dei danni provocati agli enti affidanti e all'utenza. In caso di colpevole interruzione, dovuta al management dell'azienda, il servizio dovrà essere affidato ad altra impresa con procedura di urgenza, in danno della Sita Sud, come già avvenuto in altre province». A Salerno la crisi della Sita si aggiunge a quella del Cstp. La città è praticamente senza servizio pubblico: anche se la Regione non è tra i soci, potrebbe farsi promotrice di una soluzione? «Ho convocato nel tempo diverse riunioni e tenuto incontri personali con gli enti locali, senza mai tirarmi indietro quando si è trattato di suggerire soluzioni concrete. Bisogna distinguere la salvaguardia del diritto dell'utente a ricevere il servizio dovuto rispetto alla tutela della politica aziendale, in particolare quando l'azienda ha problemi significativi economici e finanziari. Nel caso, va imposto comunque l'obbligo di servizio pubblico». «La Regione scarica le colpe sulle imprese» dice il Comune. Quali, secondo lei, le colpe delle imprese? «Meglio parlare di efficienza e qualità del servizio erogato ai cittadini. E in questo ambito non è certo improprio muovere critiche costruttive». A che punto è la sua proposta sul bacino unico regionale? «È all'esame della competente commissione consiliare. Dovrebbe essere iscritto all'ordine del giorno dell'assemblea consiliare entro questo mese».