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Data: 08/03/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente: «La ricostruzione in 5 anni»

Il sindaco : dobbiamo essere pronti per diventare nel 2019 capitale europea della cultura. Dal Cipe arrivano un po’ di soldi

L’AQUILA La delibera Cipe del dicembre 2012, sulla ripartizione delle risorse del fondo per la ricostruzione, è da ieri consultabile sul sito del Comune, così come le tabelle relative agli interventi finanziati. Per il sindaco Massimo Cialente «ci sono ora tutti gli elementi per partire con la ricostruzione che», a suo dire, «potrà essere completata entro il 2018, sempre che il Governo decida di stanziare per L’Aquila un miliardo all’anno per il prossimo quinquennio». La somma assegnata dal Cipe ammonta a 2 miliardi 245 milioni ed è suddivisa in tre tranche: 1 miliardo 400 milioni per il 2013, 450 milioni per il 2014 e 395 per il 2015. Ripartizioni definite come «finalità prioritarie» nel provvedimento che destina 180 milioni di euro alla copertura di spese obbligatorie (tra cui espropri, manutenzioni degli alloggi antisismici, assistenza alla popolazione, puntellamenti). Un miliardo 445 milioni va al recupero dell’edilizia privata, 985 dei quali destinati all’Aquila che per il centro storico avrà la disponibilità di soli 575 milioni. Per l’edilizia pubblica il Cipe stanzia 450 milioni di euro, con particolare riferimento al recupero di scuole e beni di interesse storico culturale. L’Aquila incasserà 262 di questi 450 milioni, il resto va agli altri comuni del cratere. Per l’edilizia pubblica e privata nei comuni abruzzesi fuori dal cratere sismico sono previsti 55 milioni di euro, mentre 100 sono finalizzati al sostegno delle attività produttive e della ricerca. Infine, 15 milioni di euro vengono destinati all’assistenza tecnica relativa, in particolare, all’acquisizione di competenze specialistiche per consulenze sui restauri, incarichi professionali e predisposizione di gare. «Va tutto per il meglio» ha commentato Cialente che ieri, in un incontro avuto con Invitalia, con Aldo Mancurti (capo dipartimento sviluppo territoriale e braccio destro del ministro Fabrizio Barca) e con i rappresentanti delle otto aree omogenee, (tra cui Emilio Nusca, che ha parlato di un rinnovato clima di partecipazione), si è spinto ad affermare, in modo a dir poco incauto, «che la ricostruzione sarà completata entro il 2018». Una riunione convocata per decidere come utilizzare i 100 milioni previsti dalla delibera Cipe per il sostegno ad attività produttive e alla ricerca. «È stato un incontro propositivo» ha aggiunto Cialente «servito a inquadrare bene i campi di intervento. Si va dal settore chimico-farmaceutico a quello dell’innovazione e delle infrastrutture. Abbiamo detto no all’ampliamento del nostro nucleo industriale, per sfruttare al meglio quanto già esiste nei comuni limitrofi. E poi c’è la questione del Centro turistico, del recupero dei borghi e del potenziamento dell’aeroporto che puntiamo a far diventare il terzo scalo di Roma. Da oggi possiamo guardare avanti con ottimismo e a giorni sarà pronto anche il cronoprogramma degli interventi di recupero dei centri storici. Lavori che finiremo in 5 anni». Alla vigilia, insomma dell’Aquila (si spera) capitale europea della cultura 2019. Più prudente l’assessore Pietro Di Stefano che vede, per quella data una città ricostruita all’80%. «Ma» ha chiarito «sarà necessario poter contare su finanziamenti certi per il quinquennio».

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