PESCARA Dopo il voto di febbraio il centrosinistra abruzzese è ridotto in macerie. Non c'è soltanto il Pd, alle prese con una mancata vittoria che brucia parecchio. Un'intera galassia di partiti è pressoché scomparsa, cannibalizzata dal Movimento 5 Stelle. Rivoluzione Civile, la lista a sostegno di Ingroia, racchiudeva Idv, Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e altre sigle dell'associazionismo: uno schieramento che nella regione, nel 2008, valeva il 10% (il 7% dell'Idv e il 3,1% di Sinistra Arcobaleno) e che alle ultime politiche non è andato oltre il 3,3%. Il partito di Di Pietro, in particolare, 5 anni fa ottenne da solo più del doppio dei voti conquistati da Rivoluzione Civile: 58 mila preferenze, contro le 26 mila del cartello per Ingroia. «Siamo stati schiacciati dalla polarizzazione del confronto elettorale tra Pd, Pdl e Movimento 5 Stelle - spiega Carlo Costantini, capogruppo regionale dell'Idv e capolista di Rivoluzione Civile alle politiche - Il progetto si è rivelato fallimentare, sia per questioni attinenti la proposta politica che per ragioni organizzative. D'altronde abbiamo speso appena 8 mila euro per lanciare un simbolo sconosciuto a 15 giorni dal voto - rimarca il leader dipietrista - In queste condizioni il 3% è già un miracolo». Autocritica anche sulla scelta di Ingroia: «È una persona eccezionale, ma forse è stato un errore proiettarlo in pochi giorni dal suo mondo in una delle campagne elettorali più difficili della storia». Dopo la batosta, l'Idv prova a ripartire. In Abruzzo Alfonso Mascitelli si è dimesso dalla carica di segretario regionale. A livello nazionale sta per aprirsi la fase congressuale. «Occorre ridefinire la prospettiva, nelle forme e nei contenuti, con la massima velocità - rimarca Costantini, che potrebbe avere un ruolo di primo piano nel nuovo organigramma del partito - Le basi per un rilancio ci sono, abbiamo ancora 1.200 amministratori e 35 mila iscritti». In vista delle amministrative di maggio e delle regionali che si terranno pochi mesi dopo, Costantini punta a ricucire con il Pd: «In Abruzzo i rapporti sono sempre stati ottimi e a livello locale la rottura dell'alleanza li ha penalizzati. Alle regionali del 2008 il centrosinistra aveva il 43%, mentre ora non raggiunge il 30% - nota il capogruppo dell'Idv - Alle politiche il nostro 3% sarebbe risultato decisivo e avrebbe consentito al Pd abruzzese di eleggere 4 senatori». Una mezza marcia indietro sulla candidatura alla Regione. «Ora è prioritario rilanciarci - taglia corto Costantini - poi ne parleremo».