«Non attraversare. Stai attenta». L'amico al cellulare l'aveva avvertita, ma lei non lo ha ascoltato. E per una tragica fatalità è stata travolta e uccisa sui binari dall'Intercity 613 Bologna-Pescara venerdì sera alla stazione di Alba Adriatica. Il treno ha continuato la corsa - il macchinista non s’è accorto di nulla - e alle 22 è arrivato a Pescara.
Maria Rosaria Lioci - ma per tutti era la bellissima Mariella - pescarese di 48 anni, ex insegnante e madre di quattro figli, venerdì, alle 21.25 è morta perché ha attraversato i binari anziché prendere il sottopassaggio. Sarebbe dovuta scendere alla stazione di Giulianova, e ad attenderla avrebbe trovato il suo amico, ma deve essersi distratta e ha superato la fermata. Ad Alba Adriatica è scesa e ha chiamato per avvertire. Quando è stata travolta, stava parlando al cellulare. L’altra persona al telefono le aveva appena detto di prendere il sottopassaggio per uscire dalla stazione e nel giro di pochi minuti lui l’avrebbe raggiunta. Ma Maria Rosaria non se l'è sentita di passare di lì perché aveva notato alcuni extracomunitari, gente che non le piaceva, e così ha attraversato i binari continuando a parlare al cellulare. L’Intercity non le ha dato scampo. La donna non si è accorta di niente o forse non ha fatto proprio in tempo a evitare il convoglio che procedeva a 140 chilometri orari. Ed è stata investita e il suo corpo straziato. All'altro capo del telefono l'amico ha vissuto la tragedia in diretta e ha subito dato l’allarme. Alla stazione di Pescara centrale nel frattempo erano già stati allertati gli agenti della Polfer e quando il convoglio è arrivato, sono scattati i controlli sulla prima vettura dove sono state rinvenute tracce di sangue ed evidenti segni dell'investimento mortale.
Ieri pomeriggio all'obitorio dell'ospedale di Sant'Omero è stato eseguito l'esame esterno di ciò che resta del corpo dilaniato di Maria Rosaria. Sono stati i cugini a fare il riconoscimento per poter ottenere il nulla osta alla sepoltura. I funerali si svolgeranno domani alle 10 nella chiesa del Sacro Cuore di Pescara.
La donna qualche anno fa aveva scelto di lasciare l'insegnamento per dedicarsi completamente ai suoi quattro figli: Andrea, il più grande, oggi studente universitario, Daniela, Marco e Luca di appena 14 anni. Lei, figlia unica, oltre ad essere mamma a tempo pieno aveva anche l'impegno di seguire sua madre, cui era legatissima. Venerdì si era concessa una serata tutta per sé. In quella stazione ferroviaria di Alba Adriatica ci era arrivata, sbagliando fermata, con il treno interregionale Pescara-Ancona. Al momento la Procura di Teramo ha aperto un fascicolo, ma non ci sarebbe ancora alcun indagato. Nei prossimi giorni la Polfer di Giulianova, che sta indagando sull'accaduto, sentirà i testimoni presenti ad Alba Adriatica e l'amico della donna morta. Mentre il personale del treno, macchinista compreso, potrebbe essere sentito per rogatoria a Modena e Piacenza.