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Data: 10/03/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cassa integrazione record in provincia dell’Aquila. Umberto Trasatti della Cgil lancia l’allarme: in un solo mese si è triplicata Dati spietati:sono ventimila le persone che hanno perso il lavoro (Guarda il servizio - Rete8)

L’AQUILA Esplode la cassa integrazione in provincia dell'Aquila. Da una fase di recessione, sul fronte dell'occupazione, si è arrivati, secondo la Cgil, ad una vera e propria fase di depressione. I dati forniti dall'Inps, riferiti al ricorso all'ammortizzatore sociale, sono impietosi: solo nello scorso mese di gennaio sono state utilizzate 2 milioni e 171mila ore di cassa integrazione. Basta un confronto per rendersi conto della drammaticità della situazione: a dicembre del 2012 le ore erano state 843mila. Oltre 2 milioni di cassa integrazione mensili corrispondono, in base ai calcoli del sindacato, a circa 13.500 cassintegrati: se a questi si uniscono i 6.500 lavoratori che sono già in mobilità o in indennità di disoccupazione, almeno 20.000 persone sono senza lavoro. A diffondere queste cifre allarmanti è stato il segretario generale della Cgil Umberto Trasatti, che ha anche ricordato che ci sono 340 milioni disponibili, ma ancora fermi, che dovrebbero essere indirizzati verso la ripresa economica e occupazionale.. La Cgil ha analizzato i dati dell'Inps sull'uso degli ammortizzatori sociali, confrontanto due mesi: dicembre 2012 e gennaio 2013. A livello regionale, a dicembre del 2012 sono stati utilizzati, tra cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria e cassa in deroga, 2 milioni e 819mila ore, di cui 843mila hanno riguardato la provincia aquilana. Solo un mese dopo, a gennaio 2013, il ricorso alla cassa è schizzato a cifre record: in Abruzzo si è passati a 4 milioni e 91mila ore mensili, e in provincia dell'Aquila a 2 milioni e 171mila ore mensili, cioè il 54% del dato regionale. «Nel nostro territorio», ha commentato Trasatti, «il ricorso alla cassa integrazione si è addirittura triplicato nell'arco di 30 giorni. Siamo in testa sia per la cassa ordinaria, con 472.000 ore, che con quella straordinaria, dove si è registrato un vero e proprio boom: 1 milione e 559.837 ore mensili. Basti pensare che a dicembre del 2012 la Cgis straordinaria si era fermata a 480.000 ore mensili. Se poi andiamo a vedere i dati risalenti al 2008, prima del terremoto, allora capiamo la drammaticità della situazione attuale: in un anno erano state utilizzate circa 850.000 ore di cassa». Trasatti ha poi fatto un semplice calcolo: dividendo le ore di Cig del mese di gennaio per 160 ore, cioè le ore di lavoro mensile medio, è venuto fuori il numero dei cassintegrati: ben 13.569. "Aggiugendo i 6.500 lavoratori che sono già fuori, tra mobilità e indennità di disoccupazione", ha sottolineato il segretario Cgil, "arriviamo a circa 20.000 persone attualmente senza lavoro". Nessun settore si salva dalla crisi, tutti i comparti produttivi stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali. «Per uscire da questa fase di depressione«, ha aggiunto Trasatti, «oltre ai progetti a lungo termine già avviati, come quello con l'Ocse, vanno affontate le emergenze. Altrimenti si rischia lo spopolamento del territorio. In primis ci sono fondi fermi che vanno sbloccati: 150 milioni, stanziati con il decreto 39 sul sisma, ancora non vengono utilizzati, tra Ferrovie dello Stato e Anas. Poi ci sono i 90 milioni del "de minimis": finora poche aziende hanno risposto al bando. Altri 100 milioni, destinati alle attività produttive, nell'ambito dei fondi Cipe, sono ora disponibili».

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