ROMA Il Pdl si schiera compatto in difesa di Silvio Berlusconi contro «l’accanimento giudiziario», alzando i toni dello scontro con la magistatura arrivando a definire i suoi provvedimenti e giudizi come «macabra caccia all’uomo» e «crocefissione di un’innocente». Per tutta la giornata gli esponenti del Pdl, da Alfano a Cicchitto, da Biancofiore a Bondi hanno fatto a gara per esternare sulla visita fiscale ordinata dai magistrati e sul no al legittimo impedimento nel processo Mediaset con una cascata di dichiarazioni: le agenzie di stampa ne hanno battuto oltre quaranta, di ora in ora sempre più dure e infiammate. Ma l’Anm, l’associazione nazionale magistrati replica al violento fuoco di fila. Il presidente Rodolfo Maria Sabelli attacca la manifestazione convocata dal Pdl: «Qualsiasi generalizzazione, qualsiasi attacco alla magistratura e idee di manifestazioni contro la magistratura costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature». «L’aggressione totale a Berlusconi e alla democrazia impone risposte chiare e ferme» annuncia invece Maurizio Gasparri lanciando proprio la manifestazione romana del 23. Per l’ex ministro Mariastella Gelmini assistiamo infatti «ad un tentativo di alterare il quadro politico» da parte dei magistrati. Manuela Repetti racconta invece di una «inaccettabile macabra caccia all’uomo, un vero e proprio scempio» che viene dopo «l’assurda condanna» sul caso Unipol. Il crescendo contro la magistratura, inquirente e giudicante, prosegue con Maurizio Lupi, già vice presidente della Camera secondo il quale la giustizia «è esercitata in modo violento» persino «inseguita in una stanza d’ospedale». Per questo motivo Micaela Biancofiore, una delle «amazzoni» fedelissime del Cavaliere, può dirsi «sgomenta per l’accanimento disumano nei confronti di un uomo che ha rappresentato e rappresenta lo Stato italiano» e che oggi invece viene «crocefisso da innocente». Il Pdl alza i toni in attesa delle due sentenze in arrivo (diritti Mediaset e Ruby, oltre alla inchiesta sulla presunta corruzione dei senatori) per preparare la manifestazione romana del 23. «Ci andremo con tutte le nostre forze» assicura il segretario Angelino Alfano in difesa di «Silvio Berlusconi il leader politico più votato degli ultimi vent’anni. La nostra è una democrazia matura e non può pensare che sia un pezzo di magistratura politicizzata che, per via giudiziaria, intende eliminare» il capo del centro destra. Il clima è dunque da trincea. L’ex ministro Stefania Prestigiacomo evoca «la caccia alle streghe» di cui sarebbe vittima Berlusconi. Anche la parlamentare Gabriella Giammanco non ha dubbi: si tratta di «persecuzione violenta e maniacale». Durissimo Fabrizio Cicchitto: «medici nazisti su indicazione di un tribunale stalinista sono andati da Berlusconi e hanno emesso un giudizio disgustoso». Per il resto le dichiarazioni di tutti gli esponenti hanno tutte lo stesso tenore. Raffaele Fitto: «Giudici disposti a tutto». Il portavoce Capezzone: «Gli italiani vedono l’accanimento parossistico dei pm». L’ex ministro Sacconi riprende tesi care a Cicchitto: «Tentativo politico giudiziario rivolto a comprimere le più elementari libertà democratiche». E così anche l’ex ministro Sandro Bondi arriva a evocare manifestazioni di collera collettiva: «La manifesta volontà di procedere verso un nuovo verdetto di colpevolezza incuranti di ogni ragione di merito, di forma e di umanità toglie a questo modo di concepire la giustizia ogni legittimità. Attenzione, perché di questo passo nessuno potrà controllare la collera dei cittadini».