MILANO Oggi niente sfilata “silenziosa” dei parlamentari Pdl davanti al Palazzo di Giustizia per manifestare solidarietà a Silvio Berlusconi, il “perseguitato”. Annunciata fino al pomeriggio di ieri da Maria Stella Gelmini, l’iniziativa che avrebbe dovuto prendere il via oggi nell’aula dove si celebra il proceso Ruby è stata stoppata dal Cavaliere: «Ho ritenuto, pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di fiducia e di affetto, di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni repubblicane» dice Berlusconi, che è costretto a mordere il freno non solo perché glielo hanno chiesto le “colombe” del Pdl (a cominciare da Gianni Letta) ma anche perché il centro e il centrosinistra rifiutano ogni accordo con il Pdl e lui non può esagerare negli attacchi contro i magistrati perché costringerebbe Napolitano ad intervenire ancora una volta. Per ora, insomma, il Cavaliere è costretto a fare buon viso a cattivo gioco: «Nonostante tutto, continuo ancora a confidare che la verità sia più forte di ogni pregiudizio e di ogni strumentalizzazione politica anche da parte di chi deve pronunciare una sentenza in nome del Popolo italiano in un procedimento che mi vede in base alla realtà dei fatti come incontestabilmente innocente». Nell’attesa della sentenza, Berlusconi ringrazia Angelino Alfano («Sono grato al Segretario del Popolo della Libertà, che ieri a nome di tutti i dirigenti del Movimento ha deciso che prima della riunione dei gruppi parlamentari convocata per domani a Milano si svolgesse una manifestazione di solidarietà, di vicinanza e di affetto verso di me»)ma fa capire che non è ancora arrivato il momento dello scontro frontale e assiocura che il progetto non era partito da lui. «Ho visto però che i soliti giornali attribuiscono a me questa iniziativa che invece è nata spontaneamente nel dialogo tra la base e i vertici del nostro Movimento. In effetti questa mattina, mi sono state rappresentate le modalità con le quali si sarebbe svolta domani questa manifestazione a mio sostegno attraverso la partecipazione di tutti i parlamentari appena eletti alla pubblica udienza che domani mi vede interessato al Tribunale di Milano, al fine di chiedere, a nome di quel terzo degli italiani che la nostra coalizione rappresenta, il trasferimento di tutti i procedimenti che mi riguardano in altra sede diversa da Milano, giudicata in base ai comportamenti di questi ultimi diciannove anni pregiudizialmente nemica di Silvio Berlusconi, come persona e come leader politico».