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Data: 13/03/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, i piloti di nuovo in sciopero: il 22 marzo venerdì nero per chi vola

ROMA Non è ancora e, probabilmente, non diventerà ”Aquila selvaggia”, ma certo i piloti Alitalia sono determinati a portare avanti il braccio di ferro ingaggiato da tempo con la compagnia: sono rimasti a terra, per quattro ore il 25 gennaio scorso, abbandoneranno ancora i comandi venerdì 22 marzo. Questa volta per 24 ore. Attenzione, gli inevitabili disagi cominceranno qualche ora prima e verosimilmente termineranno qualche ora dopo la fine dello sciopero, causa i necessari tempi di ripristino del sistema operativo. Una escalation che fa già immaginare un venerdì nero per il trasporto aereo: sia sulle rotte nazionali che internazionali e intercontinentali. Black out annunciato da Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Insomma, una protesta unitaria senza se e senza ma, che sta a testimoniare la compattezza della categoria di fronte «all’infruttuoso esito del confronto inerente le non più sostenibili criticità dei piloti delle aziende del gruppo Alitalia», spiegano i sindacati.
LA PROTESTA
I comandanti contestano alla compagnia «la cessione parziale di attività di volo ad operatori terzi, la parziale ed incompleta applicazione degli accordi sottoscritti su stabilizzazioni, assunzioni e riqualificazioni da mobilità, le criticità tecnico professionali e gestionali, quelle del sistema multibase con conseguenti eccessivi carichi di lavoro, connessi alla turnazione e le problematiche dei piloti di Cityliner».
Le motivazioni della protesta sono spiegate, più in dettaglio, da Fabrizio Cuscito della Filt/Cgil: «Non ci sono certezze sulla eventuale cessione a vettori terzi di alcuni collegamenti e neppure garanzie che l’azienda non rinnovi il contratto con la romena Carpatair (uno degli aerei finì fuori pista a Fiumicino all’inizio di febbraio; n.d.r) causa il pagamento di una forte penale. In secondo luogo è stato disatteso l’accordo che prevedeva il graduale rientro dalla mobilità di decine di piloti (oggi sono tra 150 e 200; n.d.r). Poi le difficoltà di procedere ai corsi di addestramento di altri colleghi che, in mancanza di licenza di riabilitazione, rischiano di restare disoccupati. Infine, la preoccupazione generalizzata e crescente all’interno della compagnia circa il futuro della stessa che, verosimilmente, si troverà in difetto di liquidità in tempi relativamente brevi».
Intanto la vecchia Alitalia pagherà i suoi creditori. E’ stata infatti prevista dai commissari straordinari la distribuzione di somme oltre i 175 milioni di euro.

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