«PDL? PREOCCUPAZIONI COMPRENSIBILI»- Di fatto Napolitano mostra di comprendere le ragioni della protesta del Pdl di lunedì davanti al Palazzo di Giustizia: «È comprensibile la preoccupazione dello schieramento che è risultato secondo, a breve distanza dal primo, nelle elezioni del 24 febbraio, di veder garantito che il suo leader possa partecipare adeguatamente alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento, che si proietterà fino alla seconda metà del prossimo mese di aprile». Ma aggiunge: «Non è da prendersi nemmeno in considerazione l'aberrante ipotesi di manovre tendenti a mettere fuori gioco per via giudiziaria come con inammissibile sospetto si tende ad affermare - uno dei protagonisti del confronto democratico e parlamentare nazionale»
«INAMMISSIBILI SOSPETTI€»- Ma aggiunge: «Non è da prendersi nemmeno in considerazione l'aberrante ipotesi di manovre tendenti a mettere fuori gioco per via giudiziaria come con inammissibile sospetto si tende ad affermare - uno dei protagonisti del confronto democratico e parlamentare nazionale». E, soprattutto per il presidente «il più severo controllo di legalità» è «un imperativo assoluto per la salute della Repubblica da cui nessuno può considerarsi esonerato in virtù dell'investitura popolare ricevuta».
«RAMMARICO PER LA MANIFESTAZIONE»- E in precedenza Napolitano aveva espresso però "rammarico" per le modalità della protesta del Pdl: «Il presidente della Repubblica ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all'interno del palazzo di giustizia di Milano»
ANM: «GRAVE TENSIONE» - Anche l'Anm aveva reagito, con una nota molto dura: il blitz del Pdl al palazzo di giustizia di Milano «ha messo in discussione e in grave tensione i principi fondamentali dell'ordinamento democratico, quali la separazione fra i poteri dello Stato e l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura». L'Associazione nazionale magistrati, «nel respingere il tentativo di trascinare l'ordine giudiziario in conflitti che gli sono estranei, non mancherà di denunciare con forza e in ogni sede qualsiasi attacco alla propria indipendenza e ogni tentativo di condizionamento improprio della funzione giudiziaria».
LA PROTESTA DEL PDL - Proprio i deputati del Pdl, che nella giornata di lunedì si erano resi protagonisti di una vistosa manifestazione al palazzo di Giustizia di Milano, per protestare contro quelle che considerano delle prevaricazioni giudiziarie nei confronti di Silvio Berlusconi, avevano detto di confidare in un intervento del capo dello Stato, a cui la costituzione assegna anche la carica di presidente del Consiglio superiore della Magistratura (Csm).
IL PDL - «Napolitano ha ascoltato con grande attenzione le nostre preoccupazioni per i rischi che sta correndo la democrazia italiana» avevano commentato in una nota Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. E aggiungevano: «Di fronte a questi rischi il Popolo della Libertà continuerà a esprimere, con tutte le forze di cui dispone, le proprie ragioni e a difendere la propria storia e quella di Silvio Berlusconi».