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Data: 13/03/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grillo: Silvio faccia come Craxi, si dia latitante. Affondo del leader 5Stelle che esprime solidarietà ai magistrati: si lasci condannare senza attenuanti

ROMA «Berlusconi ha paura di fare la fine di Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna. In fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby senza la rottura di coglioni quotidiana dei suoi questuanti». Beppe Grillo, con un eloquio tra fescennino e Bagaglino, sul suo blog prende posizione sull’acuirsi della tensione tra il Cavaliere e il Pdl, da un lato, e la magistratura italiana, dall’altro. Il leader di 5Stelle, che alla fine di un lungo post mette in chiaro la propria solidarietà ai giudici di Milano, consiglia, in chiave semiseria, all’ex premier di «farsi condannare al più presto senza attenuanti e, prima dell’arresto, si dia alla latitanza. Senza Ghedini, Alfano, Gelmini, senza Bondi, Gasparri, Cicchitto, Brunetta e soprattutto D’Alema - un paradiso terrestre - ci guadagnerà in salute. Guarirà dall’uveite e gli italiani guariranno finalmente dall’orchite con cui li affligge da vent’anni».
Descritta l’uveite come «una malattia che ha molto a che fare con la vendemmiata di processi dello psiconano», Grillo getta uno sguardo sarcastico sull’attuale condizione del Cavaliere, «rinchiuso in una suite di 200 metri quadri del San Raffaele, con alla porta d’uscita un appuntato dei carabinieri per evitarne forse la fuga. Silvio ammira dalla finestra la cupola enorme con l’angelone voluta da don Verzé. Forse riflette sulla caducità degli essere umani, sulla sorte effimera che aspetta ognuno di noi, com’è successo a don Verzé, sul destino cinico e baro che attende Mediaset. Chissà a cosa pensa, novello Argante di Molière».
LA MANCATA RETATA
«Fuori, i parlamentari del Pdl - commenta ancora l’ex comico - si sono recati al Tribunale di Milano in segno di protesta, a tenere una conferenza stampa contro le ”visite fiscali“, i ”processi a orologeria“ e le ”toghe rosse“. Una lunga fila di deputati e senatori è entrata nell’edificio e si è fermata davanti all’aula dove si tiene il processo Ruby come gesto di sfida. Non vi è stata, purtroppo, alcuna retata favorita dall’evento».
A commentare con assai minore sarcasmo del comico genovese la ”marcia“ sul Tribunale dei parlamentari azzurri, è Pier Luigi Bersani: «Vedere l’ex ministro della Giustizia e la seconda carica dello Stato andare a occupare gli uffici giudiziari - afferma preoccupato il segretario del Pd - è una cosa sconvolgente, che non ha precedenti. E’ una ferita gravissima al meccanismo costituzionale e democratico. Il Pdl - conclude Bersani - deve rendersi conto dell’enorme responsabilità che si sta prendendo».
Tornando al blog di Grillo, vi si legge l’ironica considerazione sulla «buona fede» degli azzurri che assediano la magistratura perché «sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak come hanno dimostrato votando in Parlamento. E ora si aggrappano a un vecchio signore che perde pezzi come a un salvagente di marmo. Del resto non hanno alternative. Sparirebbero». E dopo l’invito a una «salutare latitanza» per il Cavaliere, il guru di M5S conclude il suo scritto con un Ps in cui manifesta «tutta la mia solidarietà ai magistrati di Milano».
L’uscita di Grillo non coglie certo di sorpresa il corpo dei neoeletti a 5Stelle, tanto che il capogruppo del movimento al Senato, Vito Crimi, trova del tutto fuor di luogo lo «scalpore» destato da una sua dichiarazione sull’intenzione di M5S di votare a favore di un’eventuale richiesta di arresto di Berlusconi e alla sua ineleggibilità.

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