Universitari, mille firme al sindaco Brucchi per migliorare i trasporti
Cosa manca a Teramo per essere realmente una città universitaria? Innanzitutto un Piano trasporti adeguato».E’ questa la posizione dell’Udu, Unione degli universitari, che ha chiesto un incontro al sindaco Maurizio Brucchi per discutere della questione e consegnare le circa mille firme che sono state raccolte tra gli studenti dell’Ateneo teramano. L’Udu ha infatti avviato una petizione nei mesi scorsi chiedendo una razionalizzazione dell'intera rete di trasporto cittadino che permetterebbe la reintroduzione della linea 7 nella fascia oraria compresa tra le 15.00 e le 17.00. Gli universitari sollecitano inoltre l'introduzione di un servizio di trasporto notturno nella fascia oraria compresa tra mezzanotte e le due che colleghi il centro della città con i quartieri residenziali periferici, come Collepaco, Cona, Colleatterrato e Gammarana. «Chiediamo inoltre – spiega la coordinatrice dell’Udu Teramo Monia Flammini - l'istituzione di una fermata in via Po per le corse interregionali effettuate dalla Baltour, un’ esigenza fortemente espressa soprattutto dagli studenti di Veterinaria, che tornando in città spesso con corse che arrivano in tarda serata, sono costretti a dover scendere a piazza Garibaldi e poi tornare, nella zona Stazione a piedi». Gli universitari, insomma, hanno le idee chiare: per migliorare l’appeal di Teramo come città universitaria e combattere al tempo stesso l’alto tasso di pendolarismo si deve puntare sui trasporti. «Si tratta di un problema – continua Flammini – che è emerso anche dal questionario sulla vivibilità che stiamo comminando in questi giorni agli studenti universitari e di cui renderemo noti i risultati a breve. E’ un’iniziativa che va nella stessa direzione della raccolta firme per il trasporto pubblico: noi crediamo che Teramo possa essere trasformata in una vera città universitaria, siamo convinti che non ci si può accontentare di avere solo studenti che già si trovano in sede e pendolari. Si può fare molo di più rispetto a quanto realizzato fino ad oggi: il sindaco, ad esempio, ha già accolto la nostra richiesta di concedere un’aula studio in centro, e ha anche organizzato dei tavoli tecnici per discutere del futuro dell’Università». Anche il rettore Luciano D’Amico sta mettendo in atto una politica che è sulla stessa linea d’onda del cambiamento auspicato dagli studenti, riducendo le spese dell’Ateneo, con la dismissione della sede di rappresentanza di Viale Crucioli, facilitando la vita degli studenti, con il progetto di spostare la mensa all’interno della sede universitaria e, soprattutto, quello di creare un vero Campus, dove i ragazzi possono anche restare studiare, fare sport, seguire laboratori, vedere film, organizzare incontri e dibattiti anche fino a tarda sera. «Ci auguriamo – conclude Flammini – che il rettore attui tutto questo e che la politica assecondi il processo di rinnovamento dell’Ateneo».