Il Comune vuole dare le carte nella complessa partita della ricostruzione: «Dateci un miliardo l’anno e noi ricostruiremo a città e le frazioni entro il 2018». Non è un bluff quello del Comune, non è un libro dei sogni, giurano il sindaco Massimo Cialente e l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. Il complesso cronoprogramma si è trasformato in una delibera licenziata dalla giunta e pronta per approdare in consiglio dove, avvertono i proponenti, «non deve prevalere la polemicuccia dei localismi». La città non si può ricostruire con le delibere Cipe e con i fondi Fas, tuona Di Stefano, occorre un flusso continuo. L’unica strada è la riattivazione del plafond con la Cassa Depositi e Prestiti che costerebbe come rata del mutuo allo stato 250 milioni l’anno. «Il governo ci ha sempre chiesto: diteci quello che vi serve - ha spiegato Cialente -. Ci servono altri 400 milioni per la periferia e di 5 miliardi per la ricostruzione dei centri storici. Sappiamo inoltre che la ricostruzione del cratere vale 3 miliardi di euro». Le priorità come noto prevedono il ripristino dell’asse centrale e delle aree a breve nell’anno in corso, fatta eccezione per la Lauretana che richiede più tempo; nel 2014 scatterà al ricostruzione del resto centro perimetrato. «Fra un anno al massimo - si sbilancia Cialente - saranno state recuperate la Villa comunale, via Castello e Santa Maria di Farfa. Nel 2015 l’asse centrale sarà ricostruito. Anche per le frazioni è stato creato un algoritmo. «Restituiamo socialità alle frazioni più colpite - spiega Di Stefano - incrociando 4 elementi: intensità macrosismica, percentuale degli edifici inagibili, densità di abitanti, e livello di danno diffuso». Così sarà data priorità nell’anno in corso a Tempera (costa 41 milioni) Santa Rufina (20 milioni) San Gregorio (74 milioni), Roio Poggio (125 milioni) e Onna (74 milioni). Seguiranno negli anni successivi: Arischia (105 milioni) Bazzano (38 milioni) Camarda (87 milioni) Civita di Bagno (10 milioni), Colle di Roio (18 milioni), Paganica (283 milioni), Roio piano (48 milioni). «Il 25 marzo entrerà in servizio il personale del concorsone - spiega Cialente - Stiamo lavorando per un Dpcm che dovrebbe risolvere il problema del genio civile attraverso il rinnovo dei dipendenti Abruzzo Egineering. Gli uffici speciali saranno invece operativi dal primo aprile. Non ci spieghiamo il motivo per cui gli ordini si siamo messi di traverso». «Ora che i cittadini sanno quali sono le aree devono inviare schede parametriche e poi i progetti. Chi è in ritardo va in coda. Nei prossimi mesi dobbiamo essere in condizione di dire che i soldi che ci hanno dato sono già finiti». Di qui l’appello ai professionisti a programmare il loro lavoro. Infine qualche cifra sul centro storico: l’asse centrale costa un miliardo e 300 milioni, via Garibaldi 214 milioni, Santa Giusta 366 milioni, via XX Settembre, borgo Rivera e Villa gioia 305 milioni, San Pietro e San Marciano 721 milioni.