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Data: 25/03/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Pdl: noi al governo o andranno a sbattere. Berlusconi: il Pd ascolti Napolitano, o sarà il Colle a decidere. Cicchitto: no al contentino delle riforme

ROMA Bersani ascolti Napolitano e si sieda al tavolo anche con noi, altrimenti è destinato ad andare a sbattere e sarà il Quirinale a fare ciò che lui non vuole: un governo delle larghe intese. Silvio Berlusconi, da Arcore, detta la linea al partito di fronte all’atteggiamento del segretario del Pd. Dopo la manifestazione di sabato, Berlusconi era persuaso che il Pdl avesse diritto di rivendicare non solo una voce in capitolo sul futuro inquilino del Quirinale, ma anche sul programma di un eventuale governo. Ora, dentro il Pdl, prevale l’impressione che il segretario del Pd sia destinato ad «andare a sbattere» contro l’impossibilità di trovare i numeri in Senato. «I grillini non tradiranno e nemmeno la Lega», spiegano a via dell’Umiltà. Dove si ricorda che il pallino presto tornerà al Quirinale, il quale ha chiarito che il Paese ha bisogno di un governo richiamando tutti al senso di responsabilità. Parole che, nella lettura di un berlusconiano doc, possono essere rivolte unicamente al Pd «visto che noi lo andiamo dicendo da tempo». Ciò non significa disattendere la strategia del Cavaliere che è quello di giocare su più tavoli: tenere il Pdl in fibrillazione e, contemporaneamente, portare avanti le trattative. Al centro di questo schema la casella del Colle più alto della politica che nel disegno di Berlusconi dovrà essere il garante dell’accordo tra le due forze per un governo di larghe intese. Di fronte ad un Bersani che tira dritto, cresce l’insofferenza: secondo Bersani, attacca Fabrizio Cicchitto, «il Pdl dovrebbe dar via libera al suo governo, avendo da una parte il contentino della super-Bicamerale per le riforme e dall’altro lato l’ineleggibilità di Berlusconi: a tutto c’è un limite, la sua è solo arroganza». Anche Renato Brunetta invita il segretario del Pd ad ascoltare il richiamo del Colle, chiedendogli al contempo di fare presto: «Metta da parte l’ascia da guerra e dia ascolto alle parole del capo dello Stato», afferma il presidente dei deputati del Pdl. Solo in serata, quando Bersani ricorda di volersi rivolgere a tutto il Parlamento, i toni nel Pdl si distendono un poco: «Speriamo che oltre a rivolgersi, sappia anche ascoltare per verificare programmi, obiettivi e soprattutto per fare un governo capace di rispondere ai problemi del Paese», afferma Brunetta.

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