PESCARA La riforma del trasporto pubblico locale è ormai ad un passo. Dopo annunci, rinvii, smentite e scambi di accuse, questa volta la Regione sembra fare sul serio. Il presidente della giunta abruzzese, Gianni Chiodi, ha impresso una decisa accelerazione al processo di fusione delle aziende pubbliche del settore, siglando un patto con i sindacati e le sigle confederali, che impegna la Regione a realizzare la riforma entro la fine della legislatura. Ieri, a margine della presentazione dei nuovi mezzi dell'Arpa e del biglietto elettronico gestito con una piattaforma per i telefonini, Chiodi si è soffermato sull'argomento. «Il patto con i sindacati guarderà non solo alle aggregazioni societarie ma anche ad un aumento dei livelli di produttività, essenziale per il contenimento dei costi - dice il numero uno della giunta regionale - Se non si dovesse procedere in questa direzione la barca non potrà andare lontano, perché il settore dei trasporti rappresenta la terza voce di costo che grava sulle tasche dei cittadini e sono a repentaglio sia i servizi che i i posti di lavoro». Chiodi invoca un nuovo modello che risulti sostenibile: «Per i cittadini, affinché abbiano servizi migliori a costi ragionevoli e per gli operatori del settore, affinché abbiano prospettive durature». Di fusione, però, si parla ormai da troppo tempo. «Non è affatto vero che siamo in ritardo - ribatte il presidente della Regione - Ci è toccato risanare la sanità, contrastare il debito e affrontare un terremoto, ora finalmente possiamo procedere con la riforma del settore». I sindacati, pur presentando una serie di osservazioni, hanno scelto di fidarsi, tanto che nei giorni scorsi c'è stata la revoca dello sciopero regionale. La fusione, in base all'intesa siglata, avverrà in due tempi: prima il processo di incorporazione tra Arpa e Gtm, le aziende attive nel trasporto su gomma e poi l'aggregazione della Sangritana, che si occupa del trasporto su ferro. «L'obiettivo resta comunque l'azienda unica - sottolinea Franco Rolandi, responsabile regionale della Filt Cgil - Abbiamo accettato la fusione in due tappe perché dovrebbe agevolare il processo di trasformazione e accorciare notevolmente i tempi». La fiducia dei sindacati, però, non è una cambiale in bianco. «Ci aspettiamo che già nel prossimo Consiglio regionale arrivi la proposta di modifica della vecchia legge - rimarca Rolandi - Se questo accadrà e se non ci saranno obiezioni di campanile o nuovi rinvii, vorrà dire che c'è davvero il sostegno alla riforma e che Chiodi questa volta intende fare sul serio».