Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.333



Data: 26/03/2013
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Tangente sui bus, arrestato Mancini L'ordinanza: «Era uomo di Alemanno»

L'ex ad di Eur spa in cella per l'appalto della Breda MenariniBus. Il gip: «Uomo di Alemanno». Martedì l'interrogatorio di garanzia

ROMA - Riccardo Mancini, l'ex ad di Eur spa, è stato arrestato per concussione e corruzione. L'inchiesta è quella del pm Paolo Ielo sull'appalto alla Breda Menarinibus per la fornitura di 45 autobus al Comune di Roma: nel 2009 nelle tasche del manager sarebbe finita una tangente da 500 mila euro. Nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Stefano Aprile si ipotizza sia il pericolo di reiterazione del reato, sia quello di inquinamento delle prove. La Finanza e i carabinieri del Ros hanno eseguito diverse perquisizioni e hanno acquisito documenti anche nella sede della fondazione «Nuova Italia» presieduta dal sindaco Gianni Alemanno. L'interrogatorio di garanzia di Mancini è stato fissato per martedì.

«UOMO DI ALEMANNO» - Nel provvedimento di 60 pagine il giudice descrive il rapporto tra l'ex ad di Eur spa e Alemanno. Viene citata una conversazione in cui il manager «dimostra di essere in totale subordinazione» rispetto al sindaco: «La telefonata in questione conferma, in definitiva, che Mancini è un «uomo di Alemanno», si legge nell'ordinanza. Il giudice precisa che «le intercettazioni sono allo stato irrilevanti per dimostrare una diretta partecipazione» del sindaco «all'illecita azione», «tuttavia sono idonee a dimostrare l'esistenza di un rapporto con Mancini che va ben oltre quello personale». Tant'è che il manager riceveva i suoi interlocutori anche «presso l'assessorato ai trasporti».

LA «LOBBY ROME» - Per il giudice, in sostanza, siamo in presenza di un «vulnus genetico» che ha determinato «quell'illecita confusione tra politica, amministrazione, impresa e interessi privati eletta a sistema di potere, in forza del quale la parola del vertice costituisce un ampio e generico 'affidavit' rilasciato alle persone di sua fiducia». Nell'ordinanza la fornitura degli autobus appare finalizzata solo a creare una «provvista necessaria per pagare una tangente a Mancini», ricompensato perchè in futuro avrebbe potuto aiutare la Breda Menarinibus ad aggiudicarsi anche gli «appalti relativi alla metropolitana». E poiché il «corridoio Laurentina» a cui erano destinati gli autobus non è mai entrato in funzione, «i denari versati dai contribuenti sono unicamente serviti, finora, a creare fondi neri e a pagare tangenti». «Un modo per ingraziarsi la cosiddetta 'Lobby Rome'», chiosa il giudice.

ALTRI SETTE INDAGATI - Nell'inchiesta del pm Ielo sono coinvolti, oltre a Mancini, il commercialista Marco Iannilli, Roberto Ceraudo (ex ad di Breda MenariniBus, che per l'accusa avrebbe versato la mazzetta); l'imprenditore Edoardo D'Incà Levis, originario di Verona ma residente a Praga da 40 anni; Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica; Lorenzo Cola, ex consulente esterno del colosso della difesa; due dirigenti di Breda MenariniBus. A dare un impulso determinante all'inchiesta è stato D'Incà Levis: dopo l'arresto, ha rivelato di aver avuto il compito di procacciare il danaro in nero attraverso il quale la Breda MenariniBus avrebbe pagato la mazzetta. Circostanza che ha condotto in carcere anche Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato dell'azienda del gruppo Finmeccanica.

Alemanno e ManciniAlemanno e Mancini
ALEMANNO - Mancini, uno dei fedelissimi del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è dimesso dalla carica di amministratore delegato in concomitanza con la diffusione delle notizie relative al suo coinvolgimento nell'inchiesta sull'appalto dei bus destinati a circolare nel cosiddetto «corridoio Laurentina» ma mai entrati in servizio. E dopo il suo arresto, il sindaco commenta: «Non so nulla di questa vicenda. Più tardi sapremo la realtà. Abbiamo piena fiducia nella magistratura vediamo cosa uscirà fuori da tutta questa vicenda».

«SINDACO RIFERISCA» - Intanto il capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni, chiede al sindaco di riferire in aula. «Dopo l'arresto dell'ex ad di Eur spa Riccardo Mancini, uomo fidato e tesoriere di Alemanno all'epoca della campagna elettorale del 2008, il primo cittadino ha il dovere di riferire in aula sulla vicenda e di rispondere come da settimane stiamo chiedendo alle cinque domande che riguardano il ruolo di Mancini ed il bando di gara oggetto dell'indagine».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it