L’AQUILA. Svolta nell'indagine penale sul cosiddetto Consorsone.
Nei giorni scorsi - come risulta all'Agi - il pm titolare dell'inchiesta, Simonetta Ciccarelli, ha chiuso le indagini preliminari in relazione alla fuga di notizie sul cosiddetto concorsone.
Per rivelazione di segreto di ufficio è stato indagato l'ex coordinatore della struttura per la gestione dell'emergenza dopo il terremoto, Roberto Petullà, e la giornalista aquilana, Cristina Di Stefano.
Petullà fu anche convocato dalla Procura della Repubblica per ascoltare la sua versione dei fatti ma si avvalse della facoltà di non rispondere. L'uomo e' accusato di avere inviato il 26 ottobre scorso una simulazione di un quiz del concorsone con tanto di risposta a un giornale on line aquilano (per il quale lavora la Di Stefano) che poi lo aveva reso pubblico (ben prima che la “banca dati dei test” venisse pubblicata sul sito del Formez).
A far partire le indagini era stato il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente che presentò una denuncia contro ignoti. In seguito alla sua iniziativa ci furono una serie di altre denunce depositate da sindacati e altri soggetti comunque interessati alla regolarità del concorso. L'indagine non ha influenzato l'andamento del concorsone terminato diverse settimane fa.
La stessa Di Stefano che in un primo momento doveva partecipare alla selezione pubblica abbandonò dopo un comunicato di fuoco del Formez.
«Era una buona occasione lavorativa – disse la 34enne aquilana – ma il clima degli ultimi giorni non mi ha lasciato il tempo di studiare. Se avessi avuto un po’ di serenità sicuramente avrei anche superato la preselezione visto che lavoro per la mia città dal 7 aprile 2009 e le materie riguardanti la ricostruzione le conosco abbastanza bene».
Qualche mese dopo, in occasione delle elezioni Politiche, Di Stefano si è candidata con Fratelli D’Italia di Paolo Gatti alla Camera al decimo posto nella lista. Non è stata eletta, come nessuno dei candidati del partito di Crosetto e Meloni.