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Data: 26/03/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Strage di Viareggio, protesta dei parenti delle vittime

LUCCA È iniziata ieri mattina al polo fieristico di Lucca la prima udienza preliminare per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, che provocò 32 vittime e numerosi feriti. La Procura di Lucca, lo scorso 20 dicembre ha chiesto il rinvio a giudizio per 32 persone (tra le quali l'ad di Fs Mauro Moretti) e 9 società. Fra le accuse, omicidio colposo plurimo, disastro ferroviario colposo, incendio colposo, lesioni colpose plurime e violazione delle norme antinfortunistiche.
Per responsabilità amministrativa la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche società del gruppo Fs e i dipendenti e i responsabili della Gatx, proprietaria del convoglio che deragliò alla stazione di Viareggio; la Jughental e la Cima, che sono le aziende tedesca e italiana che svolsero le revisione sull'asse che poi “criccò”, provocando il deragliamento del treno. All'incidente probatorio le parti lese erano 349.
La perizia consegnata dal gip sostiene che a provocare lo squarcio nella cisterna del treno merci fu la cosiddetta «piegata a zampa di lepre», un pezzo non sostituibile dello scambio. Invece, secondo la Procura di Lucca, la rottura fu causata da un picchetto. Da una delle 14 cisterne di gpl squarciata fuoriuscì il gas che esplose e distrusse numerose abitazioni, uccidendo 32 persone.
Fuori dal polo fieristico di Lucca erano affissi striscioni di varie associazioni dei familiari delle vittime, e le foto delle 32 persone che perirono nella tragedia del 29 giugno 2009. I familiari delle vittime si sono detti «molto arrabbiati» per l'assenza di un rappresentante del comune di Viareggio. C’erano invece i rappresentanti di diversi comuni della Versilia, con le fasce tricolori e il presidente della Provincia di Lucca.
«Per Viareggio, la città dove è avvenuta la strage, non c'è nessuno - spiega Daniela Rombi, rappresentante di una delle associazioni tra i familiari delle vittime - nemmeno un vigile con la fascia tricolore. Siamo tanti arrabbiati, ci siamo rimasti male».
L’udienza riprenderà il 2 aprile dopo le contestazioni per alcuni difetti di notifica.

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