Per la prima volta in Italia cinque province emettono un decreto ingiuntivo nei confronti del Governo italiano: tra queste Teramo che vanta ben 14 milioni di crediti. Il presidente Catarra ieri in aula ha fornito numeri impressionanti: agli oltre 6 milioni di euro di tagli consolidati si aggiungono i 4 derivanti dall’addizionale Enel e altrettanti 4 del Fondo sociale europeo che ancora deve ottenere; una cifra che via Milli deve incamerare al più presto altrimenti potrebbe essere pregiudicata la regolarità degli stessi stipendi dei dipendenti. Sul piatto ci sono anche gli anticipi di cassa tratti dal fondo di riserva che la Provincia ha elargito alle imprese e ai destinatari del Fse.
Una notizia positiva però giunge dal consiglio di ieri pomeriggio in cui il capogruppo del Pdl Flaviano Montebello nella vicenda Teramo Lavoro ha annunciato trenta nuove assunzioni che potrebbero essere fatte direttamente da via Milli, visto che nella relazione rimessa dai dirigenti si esclude che la società in house possa assumere a tempo indeterminato o a tempo determinato, perché dovrebbe rispettare certuni vincoli (il patto di stabilità, che non venga superata dalla Provincia la percentuale del 50% tra spese di personale e spese correnti, ecc.).
Per avviare le nuove assunzioni, via Milli entro il 10 Aprile dovrà solo sottoscrivere con la Regione l’accordo bilaterale per individuare le azioni, con la possibilità di incassare con una certa rapidità il 50% della somma Fse (2,8 milioni di euro, di cui 800 per il personale e il resto per i progetti), così entro un mese potranno essere emanati i bandi per le assunzioni. Una soluzione che visti i tempi è sostanzialmente condivisa dalle opposizioni. Renzo Di Sabatino (Pd) si limita a fornire raccomandazioni al presidente Catarra ma soprattutto dichiara che «sia importante riuscire a mantenere i servizi prima che scompaiano le Province, con la speranza che essi possano passare alle Regioni». L’avvocato bellantese avanza però il pericolo contenziosi su Teramo lavoro: «Spero si trovi un’intesa comune» è il suo commento finale.
Inoltre Catarra, sempre in aula, dà notizia di aver trovato finalmente chi condurrà la società sostituendo l’ex Cretarola: a prendere il posto di amministratore unico della società sarà un commercialista che l’ha spuntata sul novero di quattro candidati e il suo compenso annuo si aggirerà sui 9 mila euro; nessun dirigente dell’ente si è voluto accollare l’onere di guidare la società. In serata da un sito s’apprende il suo nome: Ilaria Valentini, cugina del governatore Chiodi.
La seduta di ieri era stata anticipata da un sit-in musicale del comitato Sos Braga: dopo che studenti e maestri avevano intonato una marcia funebre, Luigia Di Silvestre dagli scranni del presidente ha riferito i motivi dell’occupazione pacifica cercando di sensibilizzare i consiglieri presenti sul problema del Liceo musicale che con pochi finanziamenti rischia molto.