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Data: 03/04/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Truffa degli aerei, in 13 a giudizio. Maxievasione fiscale: processo per Spadaccini. A giudizio l’imprenditore degli aerei, assolti D’Ambrosio e Calvosa

Due assoluzioni con il rito abbreviato, un proscioglimento e tredici rinviati a processo. Si chiude così il lungo iter dell’udienza preliminare per i protagonisti della presunta maxi evasione da 90 milioni di euro: una complessa inchiesta cominicIata con la retata del 2010. Un processo che vede fra i principali imputati l’imprenditore degli aerei Giuseppe Spadaccini, e il commercialista Giacomo Obletter, mentre sono usciti di scena, con due assoluzioni con altrettanti riti abbreviati, il notaio pescarese Massimo D’Ambrosio, e l’ex presidente del cda della società Sorem, che gestiva gli aerei antincendio Canadair, Ugo Calvosa. Una assoluzione, quella di D’Ambrosio, per il quale il Pm Mirvana Di Serio aveva chiesto per lui la condanna a quattro anni di reclusione, che peserà non poco nel processo che si aprirà il prossimo 9 luglio.
In totale i rinviati a giudizio sono tredici, con l’esclusione di Giordano Senesi che è stato prosciolto da ogni accusa dal Gup Luca De Ninis. Al processo compariranno dunque Giuseppe Spadaccini, Giacomo Obletter, Francesco Valentini, Leonardo Valenti, Angela Fabrizio, Gianfranco Bucci, Luca Orsini, Dante Silvi, Maria Dina Rodrigues, Arcangela Savino, Maria Tereza Trinidade Correira, Roger Boutin e Rosaria Esposito. L’associazione per delinquere finalizzata alla maxi evasione grava in capo a tutti i rinviati a giudizio con la sola esclusione di Esposito. Ma molti sono i reati cancellati dalla prescrizione e, alcuni, anche da assoluzioni nel merito: episodi che risalgono a periodi precedenti al 2005 e qualcuno al 2007. L’accusa sostenuta dal Pm Di Serio ruota attorno a società fittizie e ad una presunta organizzazione con a capo Spadaccini che, secondo la procura, era dedita alla esterovestizione, alla fittizia localizzazione della residenza fiscale fuori dell’Italia delle società per sottrarsi agli obblighi fiscali del nostro Paese. Obletter, quale procuratore generale della società Bytols, avrebbe «partecipato agli atti di compravendita degli aerei che venivano acquistati e contestualmente ceduti alla Sorem di Spadaccini a prezzo maggiorato consentendo così alla Bytols di interporsi nella stipula degli atti e di aumentare il prezzo del bene, utilizzare le fatture per operazioni inesistenti con conseguente aumento dei costi per quest’ultima società e con successivo trasferimento degli importi sottratti al fisco a Madeira». Fin qui l’accusa che dovrà essere sostenuta in dibattimento. Obletter si è sempre difeso sostenendo che gli acquisti vennero fatti prima del suo primo atto ufficiale in Bytols ed aggiunse che la differenza di prezzo «era non solo normale, ma anche necessaria». Tutte tesi che ora passeranno al vaglio del collegio giudicante il 9 luglio prossimo.

La vittoria del notaio D’Ambrosio
esce di scena il nome eccellente

Assolto il notaio pescarese, Massimo D’Ambrosio. Uno dei nomi eccellenti del procedimento sulla maxi evasione fiscale targata Giuseppe Spadaccini, esce così dal processo con la decisione del gup Luca De Ninis sul rito abbreviato. Per la procura una decisione che deve far riflettere anche se il giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione citando l’articolo 530 secondo comma che, per gli addetti ai lavori, vuol dire formula dubitativa. Già la Cassazione, a suo tempo, e cioè dopo le misure cautelari che avevano portato il notaio agli arresti domiciliari nell’ottobre del 2010, si era espressa annullando la misura e sostenendo la contraddittorietà degli indizi. C’erano state anche tre pronunce del tribunale del riesame e due in totale quelle dei giudici della suprema Corte. Nel 2010 il riesame aquilano aveva annullato l’ordinanza, ritenendo deboli sia gli indizi di colpevolezza sia le esigenze cautelari. La Cassazione, su ricorso del Pm Mirvana Di Serio, aveva cancellato la decisione, nulla dicendo però sulla possibilità di inquinamento delle prove. La nuova decisione del riesame aveva ridotto la misura ad una interdizione per due mesi dalla professione, ma il nuovo ricorso alla Corte suprema diede poi ragione al notaio. Nell’udienza preliminare il notaio ha affrontato un lungo interrogatorio durato due udienze, nel corso delle quali ha fornito al giudice una serie di spiegazioni anche molto tecniche e presentato nello stesso tempo una corposa memoria difensiva oltre ad un’altrettanto corposa relazione tecnica che evidentemente hanno avuto il loro peso nella decisione finale, nonostante la richiesta di condanna a 4 anni avanzata dal Pm che aveva contestato al notaio anche l'associazione per delinquere. Insieme a lui, rito abbreviato anche per Ugo Calvosa, presidente del cda della Sorem, la società che gestiva i Canadair. Anche per lui è arrivata l'assoluzione (l’accusa aveva chiesto un anno e 8 mesi di reclusione).

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