PESCARA Si era difeso durante un interrogatorio fiume, depositando una memoria di 250 pagine accanto a una consulenza tecnica di 150 pagine più 500 allegati e scegliendo di essere giudicato con il rito abbreviato: per il notaio Massimo D’Ambrosio, difeso dagli avvocati Gianfranco Iadecola e Aurora Corazzini, nel tardo pomeriggio di ieri, sono cadute tutte le accuse perché il giudice per l’udienza preliminare Luca De Ninis ha assolto il professionista giudicandolo estraneo all’inchiesta per una presunta evasione fiscale da 90 milioni di euro. Con il notaio è stato assolto anche l’ex consigliere della Sorem Ugo Calvosa, difeso dall’avvocato Sabatino Ciprietti, che aveva scelto l’abbreviato e per cui il pm aveva chiesto un anno e 8 mesi. Per Calvosa, che non era accusato di associazione, sono cadute tutte le accuse. In 13, invece, andranno a processo: tra questi c’è l’imprenditore degli aerei Giuseppe Spadaccini reputato dal pm il promotore di una presunta associazione per delinquere. D’Ambrosio assolto dall’associazione. Romano, residente a Pescara, D’Ambrosio ha sempre partecipato alle udienze e anche ieri, alle 18, era nell’aula durante la lettura del dispositivo. «Una sentenza coraggiosa che ripristina l’onore a un ex magistrato che ha servito il Paese negli anni delle Brigate Rosse e collaborando con il giudice Giovanni Falcone», dice il notaio che è stato assolto con formula piena perché i fatti non sussistono o perché non sono stati commessi e per cui tre pronunce del tribunale del Riesame e due della Cassazione avevano sancito che l'ordinanza di arresto ai domiciliari emessa nell'ottobre del 2010 dal gip doveva essere annullata. «Una sentenza che ha ripristinato lo Stato di diritto», aggiunge il notaio per cui è caduta l’associazione e che esce dall’inchiesta del pm Mirvana Di Serio che aveva chiesto 4 anni per D’Ambrosio. Dal fascicolo per una presunta evasione fiscale esce anche il nome di Giordano Senesi, nato a La Spezia, consigliere della Sorem dal 2008 al 2009, che è stato prosciolto dal gup. Per Spadaccini processo a luglio. Resta inalterato, invece, l’impianto accusatorio che ruota attorno all’imprenditore degli aerei Spadaccini, originario di Chieti e residente a Pescara, perno dell'inchiesta che portò all’arresto di 13 persone. A capo della presunta associazione, dice l'accusa, ci sarebbe stato Spadaccini, l'ex presidente della società Sorem che gestiva gli aerei antincendio della Protezione civile. Il meccanismo su cui si basa l'accusa è quello dell'esterovestizione, la creazione di false compagini societarie a Madeira, dove vige un regime fiscale agevolato, per sottrarsi agli obblighi fiscali: formalmente le società avevano la residenza fiscale a Madeira ma, dice l'accusa, il loro centro decisionale era poi in Italia. A capo del meccanismo, ci sarebbe stato Spadaccini che avrebbe potuto contare, per il pm, sulla collaborazione di Leonardo Valenti, residente a Pescara, e dell’avvocato Francesco Valentini, originario di Monfalcone. I due sono stati rinviati a giudizio insieme ad altre 11 persone tra cui il commercialista di Chieti Giacomo Obletter. Molti reati sono stati dichiarati prescritti e per i 13 il processo inizierà il 9 luglio.