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Data: 03/04/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Grillo smentisce Crimi: non apriremo al leader del Pd

Il capogruppo al Senato aveva detto: meglio Bersani di Monti. Assemblea tesissima dei parlamentari

ROMA No ad un governo Bersani, subito legge elettorale e abolizione dell’Irap. Ancora una volta Beppe Grillo prende il timone del M5S e raddrizza la rotta. Il leader a cinque stelle boccia l’ipotesi di appoggio ad un governo politico. Non è una novità, ma le parole di Grillo («Bersani non è meglio di Monti») smentiscono quelle del capogruppo al Senato, Vito Crimi, che si prestavano invece ad interpretazioni diverse. «Forse - aveva scritto Crimi sul suo profilo Facebook - si poteva affidare il governo a Bersani che poteva continuare senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari. Almeno - spiegava - sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio». Una uscita che nel Movimento ha destato forti perplessità. Secondo voci interne, Claudio Messora e il gruppo comunicazione al Senato avrebbero bocciato il passaggio su Bersani ma Crimi avrebbe deciso di andare avanti. La sua dichiarazione - viene spiegato - non era stata concordata in una riunione dei senatori e, soprattutto, rischiava di apparire come una apertura al Pd. Così Grillo interviene sul suo blog che corregge Crimi. «Il M5S non accorderà nessuna fiducia, o pseudo fiducia, a un governo politico o pseudo tecnico - scrive - Bersani non è meglio di Monti, è semplicemente uguale a Monti, di cui ha sostenuto la politica da motofalciatrice dell’economia». Grillo ribadisce che il governo deve essere affidato ad un esponente di M5S, mentre i suoi parlamentari, in un assembea infuocata, hanno bocciato l’ipotesi di fare una rosa di nomi per un eventuale governo guidato da loro. Intanto, l’attenzione si sposta sull’elezione del nuovo Capo dello Stato. I parlamentari M5S voteranno il candidato scelto da consultazioni online. Gli iscritti al Movimento entro il 30 settembre 2012 potranno indicare sul sito di Grillo i loro candidati a partire dall’11 aprile: due giorni prima dell’inizio delle votazioni saranno resi noti i primi dieci votati. A quel punto, potranno indicare il loro preferito che sarà il candidato ufficiale. In lista alle preferenze dei parlamentari c’è Gino Strada, fondatore di Emergency. Ma qualcuno non esclude che alla fine possa spuntare anche il nome dello stesso Grillo. Nel frattempo una delegazione di parlamentari “stellati” - composta dai capigruppo Crimi e Roberta Lombardi, da un deputato e un senatore - ha incontrato nel pomeriggio di ieri l’ambasciatore statunitense David Thorne: «Un colloquio di 45 minuti per conoscersi. È stato un incontro 1.0», spiega Massimo Baroni. Non si è parlato invece del Muos, il sistema radar che la Marina militare Usa vuole realizzare in Sicilia e che il Movimento siciliano contesta. Infine fra i suoi estimatori Beppe Grillo annovera ora anche Marine Le Pen, la leader dell’estrema destra francese che vuole un incontro il leader di M5S: «Dobbiamo prendere coscienza che le forze euroscettiche in favore del cambiamento devono incontrarsi».

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