Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 04/04/2013
Testata giornalistica: Il Centro
M5S diviso, avanza «l’anima dialogante». Parlamentari immobilizzati dalla linea oltranzista di Grillo. Ieri contestazione davanti a Montecitorio

ROMA «Avete sbagliato voto, la prossima volta votate per i partiti e non per noi». Agli elettori dubbiosi e malpancisti del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo replica il suo personale consiglio. Ed è ancora una volta un no secco alla fiducia per qualsiasi governo, con l'indicazione ai suoi deputati a ignorare il pressing che arriva dall'esterno e che tuttavia comincia a fare breccia nei gruppi parlamentari. Il Capo mette sul blog un elenco di punti sui quali il MoVimento si è schierato alle elezioni. Dai compromessi con i vecchi partiti, compresa l'alleanza con il Pd e un voto «per i meno peggio», alla spartizione delle poltrone, fino a mantenere in vita la Rai pubblica e i finanziamenti elettorali a partiti e giornali. «Avete sbagliato a votarci anche se pensate che partecipiamo alle riunioni con i saggi che sono parte del problema» intima Grillo. «Nessuna pressione, avevamo già deciso» dichiara Alfonso Bonafede a ridosso della riunione convocata a Montecitorio, riguardo alla linea da tenere sulla commissione scelta da Napolitano. Ma quotidianamente dal suo Blog, Grillo blinda il MoVimento, costringendo i capigruppo Lombardi e Crimi a una gestione sempre più difficile delle assemblee parlamentari. Deputati e senatori Stellati sentono la pressione che ieri a pochi passi dal palazzo della Camera è pure sfociata in una mini contestazione. «Siete stati eletti per governare, fate alleanze» grida un gruppetto di passanti contro i parlamentari Massimo Artini e Massimo De Rosa che reagiscono alle critiche. Pochi secondi di tensione, si avvicinano anche i carabinieri ma poi si capisce che non si tratta di una provocazione, con un contestatore che si definisce simpatizzante: «E' sbagliato dire “no” a tutto, state dentro e controllate, altrimenti vi spaccano e vi buttano fuori, magari con una legge elettorale fatta apposta». La spaccatura dentro il MoVimento, ecco l'incubo che serpeggia a ogni divisione che è alimentata anche da un pessimo rapporto con l'informazione. Già due giorni fa un'altra riunione è stata molto tesa, condizionata dalle voci di dimissioni del capogruppo al Senato Crimi, che tra dichiarazioni e smentite, gaffe e marce indietro, è finito nell'occhio del ciclone. Resta il fatto che all'interno dei gruppi parlamentari ci sono ormai due anime, una oltranzista e l'altra più dialogante, anche se la linea ufficiale tiene. Mara Mucci, ieri ha spiegato che «per ora il MoVimento ha deciso di non fare nomi per una proposta di Governo ma questo non significa che saranno prese in futuro decisioni diverse». Sensibilità differenti, scrive la deputata bolognese visto che «alcuni come me pensano che sia arrivato il momento di fare delle scelte, in linea con le attese degli elettori». Insomma, nessuno lo dice chiaramente, ma le continue stroncature di Grillo delle proteste della base, non aiutano la trincea parlamentare che già si deve difendere dall'accusa di non aver ancora depositato proposte di legge. Per ora solo una mozione con la richiesta di ritiro dellla missione in Afghanistan. Una proposta che sposta l'asse a sinistra mentre fa già discutere la decisione di assegnare i posti definitivi dei 109 deputati 5 stelle nella parte del centrodestra dell'emiciclo, tra Scelta Civica e il Popolo della Libertà

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it