Il Senato respinge le dimissioni di Mangili: motivazioni lacunose. Alta tensione tra i parlamentari, prime contestazioni al capo. Il leader: chi vuole l’alleanza con il Pd ha sbagliato a votarci. M5S contestati anche davanti a Montecitorio, interviene la polizia
ROMA Sul web gli attivisti li tallonano. Qualcuno già parla di scissione. E a due passi da Montecitorio va in scena la contestazione. Ecco allora che in aiuto dei parlamentari 5Stelle arriva Beppe Grillo. Con un lungo messaggio a uso interno ed esterno si rivolge ai suoi parlamentari e agli elettori: «Perché hai votato il MoVimento 5 Stelle? Per fare un governo con i vecchi partiti? Per votare in Parlamento i meno peggio? Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario? Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?». Consiglio finale: «Se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace. La prossima volta vota per un partito».
LA CONTESTAZIONE
«Fatelo, questo governo. Votate la fiducia ché il Paese sta affondando». All’inizio era solo una discussione tra un gruppo di passanti e i due deputati 5Stelle Massimo Artini e Massimo De Rosa. A due passi da Montecitorio, in via Uffici del Vicario, Artini, uno dei deputati solitamente più disponibili al dialogo, è stato avvicinato e contestato. Si è accesa una discussione. Uno dei contestatori, Antonio Sciarrino, «un piemontese che lavora a Roma» e che si dichiara «simpatizzante», chiede ai grillini «di non essere troppo rigidi: state dentro e controllate, altrimenti vi buttano fuori, magari con una legge elettorale fatta proprio per questo». Un passante urla: «Non date retta a Grillo». Un altro «Non fate i bamboccioni, muovetevi». A questo punto interviene De Rosa. Che sbotta: «Non mi faccio dare del bamboccione da lei. In questo Paese se uno è coerente viene attaccato, perché lei non se la prende con chi ha affossato l’Italia?». La tensione sale. Si avvicinano i carabinieri in servizio a Montecitorio. Artini, che non ha perso toni pacati, dice: «Ma cosa credete che non ce ne frega niente? Io non ci dormo la notte. Vi posso assicurare che Grillo è una settimana che non si fa sentire. Siamo noi sotto pressione. E ci stanno già spaccando». Più tardi De Rosa per giustificare tanta animosità dirà: «Ci stavano demolendo, non potevo stare zitto».
LACRIME E RABBIA
Intanto il Senato ha respinto ieri le dimissioni della senatrice Mangili ritendo «lacunose» le motivazioni addotte. Mentre la deputata uscita in lacrime dalla riunione congiunta di martedì sera, Mara Mucci, una giovane parlamentare di Imola, è uscita allo scoperto e ha messo in discussione la linea di Grillo. «Nell’ultimo incontro – ha scritto sulla sua pagina Facebook – abbiamo discusso quale linea politica intraprendere e credo che sia giunto il momento di fare un passo concreto verso una reale proposta di governo, attraverso una serie di personalità a noi gradite. Questa linea sarebbe coerente con l’attesa dei nostri elettori». È una posizione molto diversa, dunque, da quella tenuta dal M5S. E la Mucci aggiunge: «Credo che per poter continuare ad influenzare la politica sia necessario provare a giocare concretamente le nostre carte». Dal M5S non si commentano le parole della «dissidente». Si fa osservare però che la Mucci «è stressata», che «da poco le è nato un bimbo...» e dunque «bisogna capirla». E mentre alla Camera sta per arrivare un giornalista professionista a normalizzare l’ufficio stampa, Claudio Messora, responsabile della Comunicazione, scrive «No commissioni, no party» sul blog, spingendo perché il Parlamento sia pienamente operativo.