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Pescara, 18/12/2025
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04/04/2013
Il Centro
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Quirinale, il “balletto” inizia il 18 aprile. La presidenza della Camera, d’intesa con il Colle e il Senato, accelera i tempi. In pista Amato, D’Alema, Bonino, Prodi |
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ROMA Per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica si procede con rapidità. La tabella di marcia prevista dalla Costituzione sarà accelerata e il Parlamento si riunirà in seduta comune il 18 aprile (il settennato di Napolitano scade il 15 maggio). A fare la convocazione ufficiale, lunedì 15 aprile, sarà Laura Boldrini (che ha concordato i tempi con Napolitano e Grasso) nella sua qualità di presidente del Parlamento in seduta comune. La controversa questione della data di inizio per l’elezione del nuovo presidente non è secondaria perché condizionerà le prossime mosse dei partiti e, soprtattutto, dovrebbe escludere l’eventualità di andare al voto anticipato prima della pausa estiva. La macchina organizzativa gira a pieno regime ma sul nome del successore di Napolitano è ancora braccio di ferro tra i partiti. E la ragione è semplice: a seconda di come finirà la partita del Quirinale avremo poi un governo piuttosto che un altro e anche le sorti della legislatura sono legate a questo. Bersani, che in pubblico ribadisce l’intenzione di cercare le larghe intese e privatamente fa circolare la possibilità di fare da solo come avvenuto con i presidenti delle Camere, sa che è miolto difficile raggiungere un accordo con il Cavaliere ma sa anche che la trattativa con il centrodestra gli consente di evitare che si saldi invece un asse tra il fronte moderato del Pd , i centristi di Scelta Civica e lo stesso Pdl su un nome come quello di Giuliano Amato. Il segretario del Pd non vorrebbe lasciare ad altri la trattativa con il centrodestra perché sa che ci potrebbe essere l’elezione di un presidente della Repubblica favorevole ad un governo delle larghe intese. Ed è per questa ragione che, nella sua ultima conferenza stampa, Bersani si è detto disponibile ad incontrare Berlusconi, non ad Arcore o a palazzo Grazioli ma in un luogo istituzionale. Fantapolitica? La partita sarebbe stata presa in mano da Vasco Errani e a largo del Nazareno non si esclude che l’incontro possa possa svolgersi già entro questa settimana.La trattativa sarebbe comunque complicatissima perché Bersani non vuole andare al governo con il Pdl ne essere fatto fuori dai suoi nemici interni, come i renziani. Il Cavaliere teme a sua volta che senza concedere qualcosa al segretario Pd si troverebbe costretto a fare i conti con chi nel Pdl non vorrebbe ritornare al voto. Per sbloccare lo stallo, Bersani potrebbe proporre al Pdl una rosa di nomi di area centrosinistra ma non sgraditi al centrodestra. Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Franco Marini. Se il Pdl non dovesse accettare, il Pd si voterebbe ugualmente il presidente che più gli piace (qualcuno, come la pidiellina Carfagna, ipotizza anche la candidatura di Emma Bonino). Il Pdl si ritroverebbe a mani vuote e griderebbe allo scandalo. A quel punto, entrerebbe in gioco Pietro Grasso, che potrebbe fare o il presidente della Repubblica, lasciando il posto di presidente del Senato a Renato Schifani. La presidenza di palazzo Madama placherebbe l’ira del Pdl? Nell’attesa di conoscere la risposta, i bersaniani minacciano di arrivare allo strappo sulla presidenza della Repubblica e ricordano che Pd servirebbe una manciata di voti per eleggere un super candidato come Romano Prodi, nome che potrebbe tentare i 5 Stelle e che invece è visto come il diavolo in casa Pdl. Una soluzione del genere, tuttavia, sancirebbe la fine di ogni possibilità di trovare un’intesa con il centrodestra. Tagliare fuori Berlusconi non solo provocherebbe la guerra con il Pdl ma porterebbe allo scontro frontale con Bersani chi nel Pd continua a vedere in un governo di scopo l’unica soluzione per evitare il ritorno alle urne. Ipotesi, questa, che allarma soprattutto i centristi. «La speranza è che si possa arrivare ad individuare, per il prossimo presidente della Repubblica, un nome veramente condiviso perché di lì discende tutto...» spiega Lorenzo Cesa.
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