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Pescara, 18/12/2025
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Data: 04/04/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
I nodi della giunta Chiodi tra risse, acqua e zarine Chiavaroli: «Confrontiamoci su questi problemi»

PESCARA Prima fu quasi rissa. Chi c’era raccolta che, durante una riunione della maggioranza, gli assessori Masci e Castiglione si son quasi presi a schiaffi. Poi è scoppiata la grana della nomina della dirigente Vanna Andreola a capo della struttura speciale di supporto stampa della giunta regionale. Apriti cielo: Ordine e Assostampa hanno giustamente gridato allo scadalo. La mitica Vanna non è iscritta all’Albo dei Giornalisti e quindi non può ricoprire quell’incarico. Ma c’è un altro particolare: la «zarina» Andreola, è così che la chiamano da queste parti, nel gennaio dell’anno scorso fu arrestata perchè accusata di aver «manovrato» i fondi europei a disposizione della Regione Abruzzo; l’inchiesta «Caligola» è chiusa da tempo e Vanna Andreola è tra i dodici indagati che aspetta il giudizio. O meglio: in attesa delle prossime mosse della Procura aquilana. L’altro giorno, tanto per gradire, il commissario del servizio idrico abruzzese, l’inflessibile dirigente regionale Pierluigi Caputi, è uscito allo scopertolanciando un allarme mica da poco: un buco di 25 milioni di euro rischia di produrre il collasso del sistema idrico abruzzese. Tanto per fare due conti, i debiti complessivi di Gran Sasso Acqua, Cam, Saca, Aca, Ruzzo e Sasi sono di circa trecento milioni di euro, a fronte di 145 milioni di ricavi e, udite udite, duecento milioni di crediti. Insomma, i problemi non mancano e all’interno della maggioranza regionale c’è chi ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al governatore Chiodi e al capogruppo del Pdl Venturoni. «Episodi di cui molti consiglieri hanno dovuto avere notizia (solo) dai massmedia e di cui invece avremmo necessariamente dovuto discutere in termini politici e di prospettiva» si legge nella lettera del consigliere regionale Riccardo Chiavaroli, il quale si augura che di tutti questi problemi «se ne discuta subito in un vertice di maggioranza per evitare derive pericolose e per riaffermare invece un concetto a molti di noi caro: concretizzare immediatamente un crono-programma condiviso e rigoroso, che dovrà accompagnare le azioni della maggioranza da qui alla fine di questo primo mandato». Come dire: «Evitiamo di dare l'impressione che sia iniziata la ricreazione ed il conseguente rompete le righe». Ma in attesa che la maggioranza regionale torni a confrontarsi c’è da informare il consigliere Chiavaroli che Castiglione vuol ritirare la delibera con la quale è stata nominata la Andreola: per quel posto ora si fa un altro nome, quello della dirigente Giuseppina Colaiuda. Si dice pubblicista. Sicuramente mai arrestata. Meglio di niente.

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