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Pescara, 18/12/2025
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Data: 04/04/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
No al web, anziani in coda per il Cud. Flop della tecnologia. In centinaia ai Caf per il modulo dei redditi

Pin, 730, web. Anche a Pescara è scoppiata la febbre da Cud telematico e il primo a risentirne è stato il linguaggio comune. Fuori dalla sede Inps o davanti ai Caf, infatti, gli anziani in coda non parlano più del meteo o dei nipotini, ma si scambiano informazioni sugli acronimi con cui, loro malgrado, si trovano a fare i conti.
COS’E’ IL PIN?
«Questo Pin, di preciso, cos'è? E cosa vuole da me?», domandano due arzille settantenni in fila sugli scalini dell'istituto di previdenza in via Paolucci. Spiegare loro che quelle tre letterine stanno a significare "personal identification number" forse non le aiuterebbe a dissipare dubbi e incertezze, ma a cosa serva è presto detto. Finora il tradizionale invio a domicilio delle denunce avveniva con la corrispondenza ordinaria, ma da quest'anno, per effetto delle spending review, i vertici dell'Inps hanno introdotto un altro metodo per la consegna: la via informatica. Per ottenere il Cud (Certificato unico dipendente) bisogna collegarsi sul sito dedicato e, avvalendosi di un Pin, compilarlo direttamente on line. Un sistema che guarda al futuro, alle nuove tecnologie, e che abbatte sicuramente costi di carta e francobolli. Ma con essi, abbatte anche il morale dei pensionati, molti dei quali hanno poca dimestichezza con il web.
COMPUTER A OSTACOLI
«In tanti si recano qui confusi e disorientati - spiegano dal Caf Ballone, in via Gioberti -. La nuova metodologia è più comoda e veloce solo per chi sa usare un computer e, quindi, non è sicuramente il caso di molti ultraottantenni. Scaricare il documento dalla rete può rivelarsi un'impresa proibitiva, anche perché il Pin cambia ogni tre mesi e riceverlo non è semplice». Ed è proprio per questo che l'Inps ha proposto numerose alternative, fra cui c'è quella di rivolgersi ai Caf, appunto, ai patronati, alle Poste, chiamare il numero verde o recarsi dal commercialista per ricevere il documento cartaceo.
L’ASSISTENZA DI ESPERTI
«Chi non ha buona testa ha buoni piedi - scherza il signor Pino, 75 anni di cui circa 40 passati in fabbrica, mentre varca la soglia del Caf -. Quindi, a noi dinosauri dell'epoca pre-internet, non resta che attivarci e trovare un modo per avere il Cud in mano». E sulle sue orme si stanno muovendo anche tutti quelli che non hanno un parente in grado di aiutarli. Basti pensare, infatti, che ad oggi il centro di assistenza fiscale Ballone ha consegnato 500 Cud, esattamente lo stesso numero di quelli inviati ai propri soci dal Caf 50 e più, da cui il dottor Giansante fa sapere che «alcuni li abbiamo già stampati, altri li consegneremo con la dichiarazione dei redditi, ma il nostro compito sembra più quello di dover tranquillizzare i pensionati, che arrivano da noi poco informati». È pur vero che, chiamando il numero verde o recandosi direttamente presso le sedi Inps si può reperire il proprio Cud cartaceo, ma il rischio è di dover aspettare settimane o, specie per chi ha problemi di deambulazione, di ritrovarsi in fila per ore.
L’AIUTO DELL’INPS
«Fortunatamente a Pescara non si sono registrate grandi criticità - spiega però il dottor Stefano Caranfa, responsabile delle Relazioni con il pubblico Inps -. Ci sono state delle difficoltà iniziali, come in tutta Italia, ma gli uffici le stanno gestendo al meglio. Per l'Inps sarebbe stato facile premere un pulsante e far partire le lettere, ma il risparmio è notevole, se si pensa che solo in Abruzzo ci sono oltre 500mila pensionati». Che in tempi di crisi sia necessario fare economie a tutti i livelli è certo, ma il rischio, in un Paese e una regione come la nostra, dove larghe fasce di popolazione non hanno mai acceso un computer, è che l'informatizzazione diventi un costo più che un risparmio. Un costo che si può tradurre in più lavoro, come per i patronati e i Caf dei sindacati, o in moneta sonante stessa. Chi volesse ottenere il Cud in formato cartaceo, infatti, può farlo anche recandosi, dal 27 marzo scorso, ad un qualunque ufficio postale, e non solo a quelli che hanno attivato lo “sportello amico”, ma il servizio, in questo caso, costa 2,70 euro più iva. «Sono circa 60 i pensionati che ogni giorno, da circa tre settimane ormai, ci chiedono aiuto - spiegano, invece, dallo Spi-Cgil Abruzzo -. Li dirottiamo verso i nostri patronati che fanno del loro meglio, ma è innegabile che disagi ci sono stati e continuano ad esserci».

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