PESCARA «Per rispondere ai nove punti sollevati dal Comitato No Filovia per contestare un'opera pubblica strategica per il territorio, è sufficiente un unico punto fondamentale: la tutela della salute pubblica». Così, l'assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli e il consigliere comunale e regionale Pdl Lorenzo Sospiri replicando alle affermazioni della federazione Città vivibile, che raccoglie le 5 associazioni di disabili, per il porto e contro cementificio, Filò e antenne. «La filovia è concretamente l'unico mezzo di trasporto collettivo che sarà realmente alternativo al transito dei mezzi privati, incentivandone l'uso da parte della popolazione. E alle 2.388 firme raccolte dal Comitato contro l'opera possiamo contrapporre le oltre 10 mila firme raccolte dal compianto professor Glauco Torlontano, ematologo di fama mondiale, da sempre accanito sostenitore di quell'intervento, e sono le 10 mila firme di quella maggioranza silenziosa della popolazione che non è abituata ad affermare le proprie ragioni organizzando picchetti o urlando. Ed è la maggioranza che l'amministrazione comunale oggi difende, portando avanti un progetto nel quale, se ci sono difetti, gli stessi vanno sanati a tutela dell'interesse pubblico». Per Fiorilli e Sospiri, «c'è solo da restare allibiti dinanzi ad associazioni ambientaliste che, anziché sostenere e favorire la realizzazione e l'utilizzo di mezzi pubblici a discapito del traffico privato, cercano di fermare un'opera strategica, portando avanti tesi e teorie facilmente smontabili; assurdo sostenere che la filovia, che viaggerà su un percorso dedicato a trazione elettrica e solo in minima parte con un motore alimentato elettricamente, inquinerà: piuttosto a inquinare la città sono le 120 mila vetture che ogni giorno entrano sul nostro territorio e che senza un valido mezzo di trasporto pubblico veloce alternativo non riusciremo mai a ridurre». Sulla natura del tracciato, ossia la presenza di semafori e incroci, o sulla presunta riduzione dei marciapiedi, «l'attuale via Castellamare, che il Comitato ha ribattezzato Strada-parco, è nata con fondi stanziati ed erogati dal ministero appositamente per la costruzione della filovia, smantellando l'ex tracciato ferroviario, e realizzando un percorso dedicato e riservato al mezzo pubblico che si muoverà con velocità sul territorio. Fa sorridere l'accusa secondo cui la filovia, mezzo elettrico, peggiorerà la qualità dell'aria, così come il presunto danno alla flora e fauna, come se stessimo parlando di un bosco. Non è stato violato alcun paesaggio ed è assurda l'accusa di favorire l'inquinamento elettromagnetico: per smontare tale contestazione, basta il sostegno sempre dimostrato da un ematologo di fama mondiale come il professor Torlontano». Infine, «chiediamo al Comitato di mostrare pubblicamente i propri studi certificati e scientificamente testati circa le percentuali di passeggeri che, a loro giudizio, viaggeranno sulla filovia, studi che non possono basarsi sull'opinione di un Comitato che evidentemente non ha a cuore l'interesse pubblico collettivo, come deve invece avere una pubblica amministrazione. E studiati, lungo il percorso, sono stati anche i passaggi pedonali e l'abbattimento delle barriere architettoniche, certamente non affidati al caso o a impressioni. Non entriamo nel merito della legittimità delle procedure seguite, il cui giudizio è affidato ad altre istituzioni, ma riteniamo che se ci sono state, all'interno dell'iter, delle mancanze, le stesse vanno sanate perché l'interesse del territorio è quello di procedere con un'opera fondamentale, sulla quale si è già perso troppo tempo».