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Pescara, 18/12/2025
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Data: 05/04/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La riforma del tpl in Abruzzo - I dirigenti del trasporto tornano «ricchi». Niente tagli alle retribuzioni dei dirigenti del trasporto pubblico abruzzese. Franco Rolandi (Filt Cgil) «Non è possibile che la Regione non reagisca»

PESCARA Niente tagli alle retribuzioni dei dirigenti del trasporto pubblico abruzzese. Una legge regionale del 2011, votata all'unanimità da maggioranza e opposizione, aveva recepito le misure di stabilizzazione varate dal Governo, estendendo i tagli agli stipendi d'oro dei manager di Arpa, Gtm e Sangritana. Il provvedimento puntava a contenere, fino alla fine del 2013, i trattamenti economici spettanti a direttori e dirigenti delle tre aziende: compensi ridotti del 5%, per la fascia compresa tra i 90 mila e i 150 mila euro lordi annui e del 10% per le retribuzioni superiori ai 150 mila euro annui. Recentemente, però, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il provvedimento del Governo, proprio nella parte che dispone i tagli agli stipendi.
I direttori di Arpa, Gtm e Sangritana si sono fregati le mani e non hanno perso tempo nel chiedere il ripristino dei compensi originari, con effetto retroattivo. Il numero uno dell'Arpa, tanto per fare un esempio, potrà tornare a guadagnare i suoi 110 mila euro annui, riappropriandosi anche delle somme precedentemente decurtate.
«Non è possibile che la Regione non reagisca - rimarca Franco Rolandi, della Filt Cgil - Se l'obiettivo è tagliare gli stipendi d'oro, basta ridurre i premi di produzione». Premi che peraltro sembrano prescindere dai risultati: «Il direttore dell'Arpa, pur avendo chiuso in perdita il bilancio del 2011, ha percepito i lauti incentivi Mbo, mentre ai lavoratori non è toccato nulla».
L'accorpamento delle tre aziende che si occupano del trasporto pubblico locale potrebbe contribuire a ridurre i costi complessivi, ma anche su questo fronte i problemi non mancano: il primo step fissato dalla Regione passa per la fusione tra Arpa e Gtm, tuttavia sono in corso guerre sotterranee per accaparrarsi la sede che dovrà ospitare la Direzione generale (da scegliere tra Chieti e Pescara) e diatribe su quale delle due aziende dovrà incorporare l'altra. Rolandi teme manovre dilatorie: «Tra pochi giorni si terrà l'assemblea dei soci della Gtm e se il rinnovo dei mandati sarà a 3 anni e non a pochi mesi, vorrà dire che la Regione non intende fare sul serio..

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