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Pescara, 18/12/2025
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Data: 05/04/2013
Testata giornalistica: Il Centro
«Filovia, impossibile raggiungere gli 800 utenti all’ora». La Federazione Città Vivibile risponde all’assessore Fiorilli Il coordinatore Sorgentone: manca uno studio di fattibilità

PESCARA «La federazione "Città Vivibile" che non è un semplice comitato, ma l'unione di cinque tra le più importanti associazioni di Pescara, è del tutto favorevole al trasporto pubblico su gomma, ma contesta l'efficacia del tracciato-strada parco ai fini della riduzione del traffico e dell'inquinamento». Così il coordinatore Mario Sorgentone risponde all’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli e al consigliere comunale e regionale Pdl Lorenzo Sospiri, elencando i motivi per i quali i membri delle associazioni Strada Parco, No elettrosmog di San Silvestro, Associazione armatori, No cementificio e Carrozzine determinate d’Abruzzo sono contrari al filobus. «Mancano parcheggi di scambio, necessari per lasciare l'auto privata e prendere il mezzo pubblico», dice Sorgentone, «i nuovi 22 semafori posti agli incroci apporteranno code, rallentamenti, fermate e quindi nuovo inquinamento, il bacino di utenza è del tutto trascurabile per ammortizzare gli alti costi di gestione del sistema filoviario, la strada parco ha acquisito una grande valenza sociale in questi anni, per essere stata scelta dai cittadini come luogo di aggregazione». «A fronte del giudizio critico», aggiunge il coordinatore, «in merito alla previsione di 800 passeggeri l'ora per direzione, cioè 11mila passeggeri al giorno, valutata fantasiosa e risibile, ci aspettavamo dall’assessore alla Mobilità una benevola rassicurazione, suffragata da uno studio di fattibilità (che non esiste) o da una sperimentazione (mai voluta fare) o da una qualunque indagine seria. Invece chiede a noi di dimostrare il contrario, come se il progetto l'avessimo fatto noi». A stupisce è «l'indulgenza con la quale si commenta la legittimità delle procedure seguite dalla Gtm in merito alla mancata Verifica d’impatto ambientale e non si tiene in nessun conto che è stata proprio la mancanza di Via che, impedendo la partecipazione popolare alle scelte, ha determinato le contestazioni e le proteste successive all'appalto». «Le osservazioni fatte oggi», conclude, «a lavori quasi totalmente eseguiti, se fatte prima avrebbero potuto contribuire a migliorare l'opera, evitando errori e lo sperpero di denaro pubblico».

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