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Pescara, 18/12/2025
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Data: 06/04/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Fondi Ue bloccati, manca il personale. Di Cesare (Cgil): «Il settore agricoltura ne conta ben 491, mentre quello dei trasporti ne ha 37!». I sindacati accusano la Regione: la mancata riorganizzazione della macchina amministrativa ferma la ripresa

PESCARA «L'Abruzzo corre dei gravi rischi a causa della mancata riorganizzazione della macchina amministrativa, che il presidente Chiodi non è stato in grado di attuare, perché si tratta di un punto essenziale della programmazione europea, ovvero gli unici soldi che abbiamo a disposizione per lo sviluppo, la crescita e il rilancio della nostra regione». A lanciare l'allarme sul rischio di perdere le risorse comunitarie è il segretario della Cgil Abruzzo, Gianni Di Cesare, assieme ai colleghi di Cisl e Uil, Maurizio Spina e Roberto Campo. I sindacati, nel corso di una conferenza stampa, ieri a Pescara, hanno parlato di una macchina amministrativa totalmente «disorganizzata» che conta 1.541 dipendenti, compresi i precari, gestiti in modo «sparpagliato». «Basti pensare», ha evidenziato Di Cesare, «che solo il settore agricoltura ne conta ben 491, mentre quello dei trasporti ne ha 37. Noi non chiediamo nuove assunzioni, ma è fondamentale gestire meglio il personale che c'è». I motivi dell'allarme delle organizzazioni sindacali sono stati illustrati anche al presidente di Regione, Gianni Chiodi, in una lettera in cui viene espressa preoccupazione «per lo stato della programmazione comunitaria e per il ritardo nell'applicazione della riorganizzazione del personale regionale, così come concordato nel 2012 con l'assessore al Personale, Federica Carpineta, che determina situazioni di emergenza in settori strategici dell'attività regionale», come quelli del lavoro, del sociale, della sanità e della programmazione. «Non riusciamo a spendere le risorse della programmazione 2007-2013», ha aggiunto il segretario della Cgil, «o perché non si fanno bandi proprio a causa della disorganizzazione del personale o perché quando si spendono, sempre per lo stesso motivo, non vengono rendicontati. La nuova programmazione, inoltre, sarà 'multilivello' e quindi sono richiesti uffici in grado di interagire tra di loro». Anche secondo il segretario della Uil Abruzzo, Roberto Campo, «alla fine della vecchia programmazione e alla vigilia dell'avvio di quella nuova corriamo il grave rischio di perdere le risorse». La motivazione principale, secondo il segretario della Uil, è proprio l'emergenza-organico, considerando ad esempio che «la Direzione lavoro è priva di cinque dirigenti su sette e manca la figura, non surrogabile, che deve occuparsi della rendicontazione, in particolare per quanto riguarda il Fondo sociale». «La macchina che dovrebbe gestire la programmazione», ha sottolineato Campo, «è sparpagliata e disorganizzata, quando, invece, la programmazione 2014-2020 chiede un'organizzazione ben precisa. Non si può andare avanti così e proprio per questo, nella lettera inviata a Chiodi, chiediamo che lui si faccia carico in prima persona di questa situazione». «Non abbiamo assolutamente rilevato una carenza di organico», hanno spiegato il segretario della Cisl e quello della Cisl-Fp, Maurizio Spina e Vincenzo Traniello, «ma il problema è che questo personale è distribuito male. Quello che denunciamo è la cattiva gestione, anche perché non c'è organismo che si occupi di coordinare queste risorse umane». «Ogni direttore gestisce i suoi dipendenti e questo, chiaramente», ha concluso Traniello, «crea seri problemi nella rendicontazione dei fondi europei. L'Abruzzo non può permetterselo».

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