L’Aquila rischia di perdere il treno dei fondi destinati al potenziamento della linea ferroviaria L’Aquila-Sulmona-Terni. L’assessore Alfredo Moroni è stato molto chiaro in occasione della seduta della commissione Territorio: «O il Consiglio approva il progetto entro la fine del mese oppure i 32 milioni di euro (in principio erano cento e destinati al cratere sismico) prenderanno un altro binario. Del resto sono tantissime le richieste che giungono a Trenitalia da altri territori. Questo dunque l’ultimatum della società che solo in parte i commissari della Territorio sembrano aver recepito. La generosità dunque sembra avere una scadenza. «La società è stufa di attendere - spiega Moroni -, sono convinto tuttavia che non si sottrarrà a un ulteriore confronto per discutere eventuali piccole variazioni al progetto definitivo che dovrà essere approvato dall’aula». I 32 milioni di euro saranno utilizzati per sopprimere 14 passaggi a livello e realizzare al posto degli stessi quattro nuove fermate per quella che dovrà diventare una nuova metropolitana di superficie al servizio della città e dei nuovi quartieri, da Scoppito a San Gregorio. Le quattro fermate saranno a San Gregorio, Bazzano (progetto Case), Aquilone e Nucleo industriale di Sassa. A ridosso di ogni fermata saranno realizzati parcheggi di scambio per invogliare i cittadini a usare il treno. Stefano Palumbo propone un’altra fermata anche prima del circuito di Collemaggio per arrivare il più vicino possibile al centro storico. Pomo della discordia per i locali sono i 14 passaggi a livello da sopprimere visto che saranno rimpiazzati in alcuni tratti da sottopassaggi o da una viabilità alternativa che comporterà altri espropri. Centri nevralgici sono le zone di Onna e Sassa. Ha espresso perplessità sull’opera il consigliere Daniele Ferella rievocando lo spettro della prima metropolitana di superficie incompiuta: «A Onna la nuova viabilità comporterebbe uno svincolo con il passaggio del traffico pesante proprio a ridosso dei Map, i cittadini chiedono dunque di spostare il nodo verso il nucleo industriale di Monticchio. A Sassa il problema è che il centro storico sarebbe diviso in due a causa della eliminazione del passaggio a livello».