PESCARA I grandi elettori abruzzesi hanno votato per l’abruzzese Franco Marini. Il vecio alpino di San Pio delle Camere ha avuto l’appoggio dei pidiellini Gianni Chiodie Nazario Pagano e del capogruppo regionale del Pd Camillo D’Alessandro. Chiodi ha votato Marini «consapevole che «la proposta è del Pd. Sta a loro sostenerlo in primis. Se non lo fanno, non sarà eletto». E così è stato. Aveva sperato nella condivisione anche Camillo D’Alessandro. «Di fronte alle difficoltà del Paese - ha detto - è necessario dotare di un ampio consenso la più importante figura istituzionale, cioè il Presidente della Repubblica, che oggi rappresenta l’unità nazionale. Auspico la massima condivisione». Una previsione tradita dai parlamentari della sua stessa regione. E un forte richiamo all’unità nazionale è arrivato anche da Nazario pagano. «In questo momento così difficile per il Paese, la classe dirigente deve lanciare alla nazione un forte segnale di unità. È necessario scegliere il nuovo Capo dello Stato in tempi bevi e con la massima condivisione tra i partiti affinché il Presidente della Repubblica rimanga per tutti la più alta figura istituzionale di garanzia». Pagano probabilmente rimarrà deluso alla fine sui metodi di scelta del futuro Presidente. Ma l’attacco più duro arriva dal Movimento 5 stelle, attraverso il senatore vastese Gianluca Castadi. «Se Marini è l’epocale sorpresa che Bersani ha inteso riservare agli italiani,dico che se la poteva risparmiare - ha affermato - Solo una politica pessima poteva regalarci una sorpresa altrettanto pessima. Un doppio “miracolo” quello realizzato da Bersani:resuscitare un cadavere politico ed uccidere la speranza di un cambiamento. Il Pd con il Pdl si arrogano il diritto di reinterpretare il voto degli italiani e le istanze di cambiamento. Il senatore Marini ,non “gradito” dagli abruzzesi che non lo hanno eletto nel famoso collegio “sicuro”, ora sarebbe quello,come un autorevole esponente del Pd ha detto (Fassina), in grado di "ricostruire una connessione sentimentale con il paese”?». Un invito a votare Rodotà alla fine del suo discorso. «Il candidato del M5S,Stefano Rodotà,come hanno riconosciuto e dichiarato intellettuali di area Pd - ha concluso - è un candidato che ha come bussola costante la Costituzione italiana e la Carta dei diritti europei, ha sempre avversato i compromessi con la corruzione, è uno dei più strenui difensori della libertà dell’informazione».