Quattordici giorni di vita sprecati ogni anno in mezzo al traffico per raggiungere il posto di lavoro. E se fai il pendolare ne perdi fino a ventidue. Perché il traffico è asfissiante e i mezzi pubblici insufficienti, rispetto alle altri capitali europee. Poi ci sono pure le strade insicure: i morti per incidente stradale ammontano a 0,7 ogni 10mila abitanti, a fronte di 0,3 a Londra e 0,2 a Praga, Berlino e Parigi. Questi i dati che emergono dal rapporto «La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia», realizzato dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat. Un’indagine che rivela come il tema della mobilità sia tra le priorità, dopo l’occupazione e la sicurezza.
TUTTI IN AUTO
Nell’ingorgo quotidiano, tutti in auto quasi un milione di romani, residenti e pendolari, a intasare Tiburtina, Nomentana, Salaria, Trionfale, e su tutto il Grande Raccordo anulare. Tra le 8 e le 9 sulle strade si concentrano 548mila auto, un’ora prima erano già 386mila. Anche se poi ti mordi le mani perché i parcheggi non ci sono, ma tanto non c’è neppure l’alternativa: i mezzi pubblici scarseggiano. Tra le grandi capitale europee Roma è in fondo alla graduatoria per linee di metropolitane (2 linee, 51 stazioni e 41,5 Km percorsi), e di linee su gomma (con 3.500 Km percorsi dai 2.450 bus circolanti). Il giudizio sull’adeguatezza dei servizi e delle infrastrutture per la mobilità a Roma risulta molto negativo. Il 12,4% dei romani, tra residenti e pendolari, impiega oltre una ora nel tragitto quotidiano casa-lavoro, il 30,6% da 30 a 60 minuti, il 31,3% da 15 a 30 minuti e soltanto il 25,7% meno di 15 minuti. In media sono 77 i minuti necessari ogni giorno per spostarsi a Roma tra casa e lavoro (andata e ritorno), pari a 14 giorni. Il voto più severo riguarda i parcheggi pubblici (inadeguati per l'89%) e le piste ciclabili (inadeguate per il 79,8%). Bocciate le linee dei bus urbani e quelli extraurbani. Inadeguate per il 67,1% anche le isole pedonali, mentre il 60,5% se la prende con le metropolitane e il 61,5 con le strade a scorrimento veloce. Si salvano in parte i taxi: l’offerta del servizio è considerata adeguata da un'esigua maggioranza del campione (50,8%). Prendere i mezzi, è vero, costa meno rispetto ad altre grandi capitali ma il servizio offerto è decisamente inferiore. A fronte di un'offerta pubblica ancora distante dagli standard, la Capitale si distingue per un costo del servizio all'utenza più contenuto: il prezzo del biglietto orario (1,50 euro), è come quello di Madrid (1,50 euro), ma molto inferiore a quello di Amsterdam (2,60), Londra (2,50), Berlino (2,40).
INVESTIMENTI NEL FUTURO
Molto forti sono le attese sul futuro: l'88,9% dei cittadini sarebbe infatti favorevole (del tutto o abbastanza) a creare corsie preferenziali per le biciclette; l'87,5% a pedonalizzare l'area del Colosseo/Fori Romani e l'86,5% a realizzare una rete metropolitana di superficie (indicazione condivisa da 90,7% degli utenti del trasporto pubblico). Analoga la percentuale dei favorevoli ad attivare servizi di trasporto fluviale (l'83,9%) e a liberalizzare le licenze dei taxi (75,7%). Prevalgono i favorevoli a consentire ai motoveicoli il libero accesso alle corsie preferenziali (57%). A fronte di queste carenze, gli intervistati concentrerebbero gli investimenti nel trasporto pubblico su ferro (29%), nei parcheggi pubblici (20,8%) e nel trasporto su gomma (20,6%). Il 46% dei cittadini ritiene che negli ultimi anni la situazione della mobilità a Roma sia peggiorata, mentre il 37,5% non rileva cambiamenti significativi, solo il 16,5% la giudica migliorata.