SULMONA Esplode la polemica nel Pdl e la senatrice Paola Pelino entra nel mirino del coordinatore provinciale di partito, Alfonso Magliocco, accusata di aver trascurato le regole previste nello statuto del partito, arrivando alla designazione del candidato sindaco come appannaggio di pochi esponenti del partito. «A Sulmona la senatrice Pelino ha prima scelto di muoversi in una logica di coalizione, quando ha deciso di partecipare a tutte le riunioni tenute dal tavolo del comitato elettorale di coalizione salvo poi, scoprendo di essere in minoranza, inventarsi una soluzione personale non prevista dallo statuto e di rottura della coalizione» ha protestato Magliocco. «Invece il metodo del tavolo del centrodestra si è reso indispensabile affinchè tutti i soggetti partecipanti alla coalizione avessero pari dignità e soprattutto tutte le forze politiche e civiche potessero partecipare alla definizione di una candidatura unitaria del centrodestra» ha spiegato il coordinatore provinciale. «La volontà di demandare la decisione a due soli esponenti del Pdl e quindi ad un consesso non rappresentativo dell'intero centrodestra,e men che meno dell'intero Pdl, provocando anzi spaccature, si è tradotto in un vantaggio offerto al centrosinistra che viceversa ha avuto la capacità di ricompattarsi» ha concluso l'esponente provinciale chiedendosi se lo statuto del Pdl, in Abruzzo, abbia ancora vigore per tutti gli iscritti o se invece debba essere purtroppo considerato alla stregua di semplice carta straccia. Intanto, mentre gli avversari interni della senatrice Pelino sperano in un ripensamento sul candidato sindaco Luigi La Civita, oggi pomeriggio farà il suo esordio da candidato sindaco Enea Di Ianni, sostenuto dal coordinatore cittadino ed ex sindaco Fabio Federico, da una parte del Pdl, da Fratelli d'Italia, La Destra e Casa Pound.