CHIETI - Prima giornata di sciopero per gli oltre cento lavoratori della società pubblica Sistema che dal 1996 gestisce i servizi complementari al trasporto pubblico locale, quali quelli di pulizia, rifornimento, movimentazione bus, call center e la vendita e distribuzione dei titoli di viaggio.
Convocata da quattro sigle sindacali, Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal, la manifestazione di protesta si è svolta davanti alla sede regionale dell'Arpa, in via Herio a Chieti, per dire no alla privatizzazione della società.
Arpa, infatti, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il bando di gara per cedere le proprie quote azionarie che attualmente ammontano al 62 per cento del capitale.
“La decisione - riferisce ad AbruzzoWeb Franco Rolandi, segretario regionale della Filt Cgil - è stata presa dal consiglio d'amministrazione di Arpa, presieduto da Massimo Cirulli, senza neanche riunire l'assemblea dei soci Arpa e dunque senza sentire la Regione, come ci ha riferito l'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra”.
“E tutto questo avviene - continua Rolandi - nel corso del cosiddetto 'semestre bianco' quello, cioè, in cui si sta discutendo della società unica di trasporto, semestre in cui si dovrebbe procedere solo con l'ordinaria amministrazione e non con operazioni di questo tipo. Una società come Sistema, inoltre, proprio per i servizi che svolge potrebbe essere vista benissimo come il fulcro della futura azienda unica del trasporto regionale”.
Le ragioni per cui Arpa ha deciso di uscire da Sistema sarebbero di tipo economico, indotte dalla spending review. Sia i sindacati che la Regione, però, hanno messo in dubbio questa motivazione.
“La Regione - ha riferito a riguardo Rolandi - ha chiesto un parere alla Corte dei conti che ha detto che non c'è alcun obbligo di privatizzare i servizi assicurati da Sistema. A questo punto dobbiamo pensare che dietro questa decisione ci sia una precisa volontà politica che si dimostra incurante di mettere a rischio i posti di lavoro”.
Ma la denuncia dei sindacati non si ferma qui. Si parla anche di “bilanci consuntivi in forte perdita, attribuibili per lo più - è il giudizio di Rolandi - all'aumento del costo del personale, legato, in gran parte, ad assunzioni non necessarie”.
E a proposito di assunzioni, Rolandi parla anche di “immissioni di personale le cui residenze stranamente coincidono quasi sempre con quelle degli amministratori”.
Con grande probabilità lo sciopero dei lavoratori di Sistema non si ferma alla giornata di oggi. Nel frattempo i sindacati riferiscono di comportamenti “antisindacali” dell'azienda che avrebbe ordinato ai controllori di provvedere alla vendita dei biglietti, non più assicurata dal personale di Sistema. (ar.ia.)