Una cena per sedare le voci malevole. Davanti a un piatto di mezze maniche, Berlusconi e Alemanno ripartono da tasse e lavoro. Il Cavaliere e il sindaco si sono visti ieri sera per una cena elettorale all’Eur: mille euro per occupare il posto in uno dei cento tavoli e finanziare la campagna elettorale per la rielezione del sindaco. Accompagnato dalla fidanzata Francesca Pascale, l’ex premier ha fatto tardi, la giornata politica d’altronde è stata parecchio densa, e l’arrivo in via Ciro il Grande è stato preceduto da un incontro con Mario Monti. Poi, lo sbarco a Roma sud sulle note di «Menomale che Silvio c’è» per dire che il candidato del centrodestra al Campidoglio non cambia: «Sta portando Roma fuori dal deficit, merita un secondo mandato. Da quando il mio governo ha salvato Roma i conti sono in ordine». Alemanno usa toni da rivincita: «Eppure per due anni si è detto che non mi sarei ricandidato».
LOTITO E POLVERINI
Per una sera insomma il Pdl si è stretto intorno al sindaco, compresa Renata Polverini, l’ex governatrice mai troppo tenera con il primo cittadino di Roma, prima di lei sono arrivati Franco Carraro, Vincenzo Piso e Luciano Ciocchetti, attuale candidato a vicesindaco. Presenti anche Maurizio Gasparri, Beatrice Lorenzin e ovviamente Andrea Augello. Non solo politici, ci sono anche l’ex ad di Acea Mario Staderini, il presidente della Camera di commercio e Acea Giancarlo Cremonesi, il sovrintendente del Teatro dell’Opera Catello De Martino. A un certo punto compare il presidente della Lazio Claudio Lotito, che però non si stacca quasi mai dal telefonino, «e mille euro per lui sono tanti», commenta un cameriere, probabilmente romanista.
L’ALLEANZA SULLE TASSE
Quello di Berlusconi un annuncio meno scontato di quanto si potrebbe pensare, in tanti raccontavano di un cavaliere preoccupato per i sondaggi sulle comunali romane specie dopo la puntata di Report di domenica scorsa che ha messo sotto accusa l’amministrazione. L’alleanza è già contenuta nel simbolo che recita «Popolo delle libertà, Berlusconi per Alemanno». Ieri sera poi, prima di sedersi a tavola, i due hanno firmato un patto: il sindaco ha depositato sette leggi d’iniziativa popolare, tre delle quali ricalcano in toto quelle presentate da Berlusconi: via Imu dalla prima casa, meno poteri a Equitalia e rilancio dell’occupazione giovanile e femminile. Le altre quattro hanno un carattere locale.
I rapporti tra Berlusconi e Alemanno hanno vissuto alterni momenti: «Sarebbe anacronistico candidare Berlusconi», disse a novembre in un’intervista il sindaco. Parole poco gradite dall’ex premier che si è vendicato decidendo, praticamente da solo, Francesco Storace come candidato alle Regionali. Le elezioni alle porte avevano imposto una pace, che fu suggellata dalla visita del leader del Pdl in Campidoglio, lo scorso febbraio. Prima della cena Alemanno ha fatto visita all’impianto di trattamento dei rifiuti di via Salaria, che in questi giorni lavora al massimo per contenere l’emergenza romana, contestato dai vicini per il cattivo odore rilasciato nell’aria.
«SPOSTARE IL TMB»
«Stiamo pensando a una delocalizzazione. Questo è il momento peggiore, in cui l'impianto lavora al massimo. Con l'entrata in funzione, tra 15 giorni circa, dei tritovagliatori a Malagrotta l'utilizzo di questo impianto dovrebbe diminuire. Rimane il problema di un impianto che ormai è circondato da case e da uffici».