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Data: 26/04/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Addizionali regionali e comunali colpiscono operai e pensionati In Abruzzo il peso fiscale cresciuto meno che in altre regioni

PESCARA I redditi degli operai e dei pensionati abruzzesi sono tra i più colpiti dalle addizionali regionali e comunali. Il peso del fisco si abbatte anche su quadri e impiegati che però, in proporzione, sopportano un carico minore rispetto a quanto accade nelle altre regioni. A rivelarlo è uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre, che ha preso in esame gli stipendi e le pensioni di quattro tipologie di contribuenti: pensionati con un reddito annuo di 16 mila euro, che in incassano un assegno mensile di mille euro; operai con un reddito pari a 20 mila euro e con una retribuzione di poco superiore a mille e duecento euro; impiegati con 36 mila euro di reddito, equivalenti a uno stipendio di duemila euro mensili; quadri con 59 mila euro di reddito annuo, con uno stipendio da tremila euro al mese. Dallo studio emerge che sia i pensionati che gli operai abruzzesi sono tra i più tartassati del Paese, collocandosi in entrambi i casi al sesto posto per entità del carico fiscale. I lavoratori a riposo, nella regione, pagano addizionali pari a 378 euro annui, contro una media nazionale di 340 euro. I più vessati d'Italia sono i pensionati calabresi (449 euro), mentre va molto meglio ai lombardi (234 euro). Gli operai, invece, in Abruzzo pagano addizionali pari a 472 euro, contro una media nazionale di 428 euro (i calabresi versano 562 euro e i lombardi 307 euro). Ingente anche il peso fiscale a carico di impiegati e quadri abruzzesi, che però scendono di qualche gradino nella classifica nazionale dei tartassati: gli impiegati, all'ottavo posto, pagano 857 euro annui e i quadri, in nona posizione, versano 1.402 euro annui. Nonostante tutto, però, l'Abruzzo è in controtendenza. La ricerca, che esamina gli aumenti delle addizionali a partire dal 2010, evidenzia come nella regione, negli ultimi anni, i ritocchi siano stati inferiori rispetto alla media nazionale: il peso fiscale, in Abruzzo, è cresciuto di 65 euro per i pensionati (+84 euro nel resto del Paese), di 81 euro per gli operai (+105 euro nel resto del Paese), di 146 euro per gli impiegati (+177 euro nel resto del Paese) e di 240 euro per i quadri (+308 euro nel resto del Paese). L'area più colpita dagli aumenti fiscali è il Mezzogiorno, insieme con le regioni sottoposte ai piani di rientro dal deficit sanitario. In tutti questi territori le addizionali sono lievitate in modo decisamente maggiore rispetto all'Abruzzo. Essere riusciti a contenere gli aumenti, nonostante i conti in rosso e il dissesto del sistema sanitario, peraltro in un contesto di grave crisi economica, è un titolo di merito sia per la giunta regionale che per le amministrazioni comunali.

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