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Data: 26/04/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dai bambini una lezione di storia sul 25 Aprile. Commuove tutti l’inno nazionale modificato nel testo

Hanno cantato l’inno di Mameli nella versione riscritta e adattata ai bambini dall’attore e musicista Marco Bricco, e sono stati protagonisti di uno speciale passaggio del testimone: una valigia contenente un libro di storia, documenti di storia reale e una copia della Costituzione italiana.
I piccoli alunni della scuola 11 febbraio 1944 - istituto sorto sul sito che vide la fucilazione di nove partigiani della banda Palombaro - hanno dato una lezione di storia e di vita ai più grandi, celebrando la ricorrenza del 25 Aprile nel rispetto degli accadimenti dell’epoca e in nome di chi per la Liberazione ha immolato la vita. Un centinaio di persone li ha sostenuti e applauditi con un calore e una commozione, diciamo pure con un sentimento popolare che la celebrazione ufficiale tenuta in piazza Garibaldi non ha neppure sfiorato.
All’assessore Roberto Renzetti che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale è seguita una festa dei bimbi, coordinati dall’insegnante Agnese Iarussi. Il momento più commovente è stato quello dell’inno, le cui parole sono state sostituite con altre di grande significato, specie dalla prospettiva dei piccoli: «Bambini d’Italia, c’è molto da fare e alzi la mano chi è pronto a sognare... Dov’è la speranza del nostro domani? Domani domani volare si può! C’è troppo dolore, c’è troppo rancore... Apriamo le porte, sfidiamo la sorte, sogniamo più forte, l’Italia sarò». Per il percorso di educazione «Gocce nel mare» i bambini hanni ricevuto il premio 25 Aprile dell’Anpi.
Il revisionismo storico più volte affiorato soprattutto a piazza Garibaldi, ha spinto Enzo Fimiani, presidente pescarese dell’Anpi, a esaltare il valore e il significato della Resistenza: «Siamo nella scuola 11 febbraio 1944 per un motivo storico, visto che qui sono stati fucilati dai nazisti nove partigiani abruzzesi (su delazione di altri abruzzesi) e grazie anche al loro sacrificio oggi non viviamo sotto una dittatura - ha detto Fimiani -. E siamo qui anche per lo straordinario lavoro civile che questa scuola conduce da 15 anni, educando gli alunni e rendendoli cittadini migliori».
Bella e interessante la mostra realizzata dai bambini all’interno della scuola. In grande evidenza l’Albero dei diritti e la Costituzione. C’è anche la croce per merito di guerra che fu di Floriano Finore, partigiano della Palombaro e superstite dell’eccidio di Colle Pineta. «Erano in 12, a sorte ne scelsero 9 da fucilare e lui si salvò - ha raccontato Teresa Colletti, moglie di Finore, ieri tra il pubblico -. Floriano è morto tre anni fa a 84 anni, e il funerale si tenne proprio il 25 aprile. Già nel ’68 l’Italia per la quale aveva combattuto non gli piaceva più, in un momento di rabbia gettò la medaglia nella spazzatura. Fui io a recuperarla e anni dopo scelse di donarla alla scuola. Oggi la memoria di Floriano è più viva che mai, qui, grazie a questi splendidi alunni».

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