Celebrazioni del 25 aprile: il sindaco Maurizio Brucchi ha scelto di rivolgere il primo saluto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando anche le analogie tra la situazione del 1945 e quella attuale. «Nell'aprile del 1945 si giunse all'epilogo di un periodo cruento, amaro, terribile», ha ricordato Brucchi, aggiungendo che per la nascita del nuovo Paese č stato fondamentale «il contributo di uomini di differenti orientamenti: cattolici, liberali, socialisti, comunisti, azionisti, monarchici»; anche oggi, ha sottolineato il sindaco, «possiamo tornare a fare come allora, vivere il contingente con lo stesso atteggiamento e fare della rievocazione non un'operazione di puro idealismo ma un atto per mezzo del quale mettere a fuoco ragioni, prospettive, punti di forza».
Le celebrazioni ufficiali, organizzate da Comune, Provincia e Anpi, si sono svolte nella mattinata con l'omaggio al Monumento ai Caduti della Resistenza in Largo Madonna delle Grazie e con la cerimonia dell'Alzabandiera, accompagnata dalle note dell'Inno Nazionale. Alle 11 le celebrazioni si sono spostate presso il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre, con i discorsi ufficiali del sindaco, del Prefetto Valter Crudo, e del presidente provinciale dell'Anpi, Antonio Franchi. Le Celebrazioni sono proseguite poi, presso la Villa Comunale Stefano Bandini, dove sono stati commemorati quattro teramani: Alberto Pepe, Mario Capuani, Romolo Di Giovannantonio e Berardo D'Antonio. Alle celebrazioni hanno preso parte alcuni partigiani, come Salvatore Tirabovi e Mario De Nigris, che, l'altro ieri, hanno anche incontrato i ragazzi del Di Poppa raccontando le loro esperienze.