Una sbandata improvvisa e poi l'impatto, mortale, tra il muretto della Statale 16 e il muso di un'Alfa 164. È morto così, sul colpo, in un giorno di festa, Vito Luigi Pagliaccio, dipendente della Sangritana, lancianese di 52 anni. Approfittando della bella giornata e del sole ancora alto delle 19, Vito - che amava molto la vita, raccontano gli amici sconvolti dalla notizia - aveva scelto la Statale 16 Adriatica che costeggia la costa dei Trabocchi per risalire verso Lanciano con la moto, una Huskvarna 125. All'altezza della Foce di Rocca San Giovanni, in prossimità di una curva, la sbandata improvvisa e mortale. La moto finisce prima fuori dalla carreggiata del lato opposto e poi contro un'Alfa 164 che procedeva verso sud. Non è chiaro, per ora, il motivo della sbandata, così improvvisa e imprevedibile. L'impatto è terribile. La moto finisce sotto la macchina, mentre Vito rimane tra il muretto e un fianco dell'auto. Schiacciato.
OGGI L’AUTOPSIA
L'autopsia che dovrebbe essere disposta per oggi, chiarirà meglio le cause della morte che con ogni probabilità è arrivata sul colpo. Si parla di politrauma, di una gamba maciullata, la destra, e di una possibile vasta emorragia interna. I soccorsi del 118, arrivati anche via cielo con l'eliambulanza, non hanno potuto che constatare il decesso del 52enne. A bordo dell'Alfa, sequestrata dai carabinieri della compagnia di Ortona, intervenuti con i Vigili del Fuoco di Lanciano sul posto, viaggiava una coppia che faceva rientro in Molise dopo la giornata passata alla Fiera dell'Agricoltura di Lanciano. Lei è incinta di sei mesi: gli accertamenti in ospedale in serata escluderanno complicazioni per la donna e il feto. Lui, visibilmente scosso dall'accaduto, può solo stringere la moglie in un abbraccio mentre aspetta i risultati degli esami nel Pronto Soccorso di Lanciano.
AUTISTA DELLA SANGRITANA
Vito era un appassionato di moto. Era uscito in compagnia di un nipote, anche lui a quanto pare su una due ruote. Al momento dell'incidente il nipote era più avanti: non avendo visto più lo zio negli specchietti è tornato indietro. Per poi trovarsi davanti una scena terribile. Vito, autista del direttore generale della Sangritana, era coperto da un lenzuolo, sull'asfalto della Statale 16. Vito forse stava tornando a casa in via Masciangelo, nel quartiere Santa Rita, dove ad attenderlo c'era la moglie Mariadomenica. Non avevano figli, erano una coppia affiatata, dicono gli amici. In passato Vito era stato un'autista dei pullman della Sangritana, ma da qualche anno accompagnava in auto il direttore generale, Benito Marcanio.
Oggi l’ultimo saluto a Vito Pagliaccio
Saranno in tanti oggi, tra amici, colleghi e familiari a dare l'ultimo saluto a Vito Luigi Pagliaccio, lancianese di 52 anni. Il funerale dell'autista della Sangritana morto sulla Statale 16 giovedì pomeriggio sarà celebrato alle 10 nella chiesa dello Spirito Santo, nel quartiere Santa Rita. Lì Vito abitava insieme alla moglie Mariadomenica. Ieri un lungo via vai di amici e colleghi nell'obitorio. Occhiali da sole e sguardi bassi, qualche abbraccio discreto alla moglie. La Procura ha deciso di non procedere all'autopsia e di restituire la salma ai familiari. Le indagini sull'incidente invece proseguono: bisogna accertare le cause dello sbandamento della moto in piena curva. Dall'obitorio alla chiesa sarà un mesto corteo, come quello che più tardi accompagnerà la bara verso il cimitero di San Vito Chietino. Lì Vito riposerà accanto al padre. Sarà presenti anche i vertici della Sangritana.