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Pescara, 18/12/2025
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28/04/2013
Il Centro
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Tutti gli uomini delle scelte economiche. Da Saccomanni a D’Alia, da Giovannini a Trigilia, Lupi e Zanonato: idee e progetti di chi dovrà affrontare il nodo della crisi |
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MILANO La squadra economica del governo Letta si presenta con una forte credibilità tecnica, interpretata dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, uomo di Bankitalia dal 1967, dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sino a ieri presidente dell'Istat, e dal ministro della coesione territoriale, il sociologo Carlo Trigilia. Completano il gruppo dei dicasteri economici tre figure più politiche: il sindaco di Padova Flavio Zanonato, esponente di punta del Pd a cui è stato affidato il ministero dello Sviluppo economico; il ciellino del Pdl Maurizio Lupi, che si occuperà di Infrastrutture e il senatore dell'Udc, Giampiero D'Alia, alla Pubblica amministrazione. La figura di punta è sicuramente quella di Fabrizio Saccomanni, 70 anni, bocconiano ma anche allievo alla Princeton University. Ha iniziato la sua carriera in Banca d'Italia nel giugno 1967, quando è stato assegnato all'ufficio vigilanza della sede di Milano. Dal 1970 al 1975 è stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale. Rientrato in Banca d'Italia, è stato prima al servizio studi e poi direttore centrale per l'estero. Ha partecipato ai negoziati per la creazione dell'Unione economica e monetaria e all'attività del comitato dell'Euro. Al difficile dicastero del Lavoro Letta e Napolitano hanno chiamato Enrico Giovannini, uno dei saggi voluto dal presidente il 30 marzo scorso per delineare le priorità economiche e politiche del Paese. Giovannini è uno dei padri del progetto «Oltre il Pil» per misurare il progresso dei Paesi attraverso codici che guardino anche al benessere equo e sostenibile e non solo alla produzione interna di un Paese. Proprio dall'Ocse, dove Giovannini ha ricoperto dal 2001 al 2009 il ruolo di capo del dipartimento statistico, il neo titolare del Lavoro ha lanciato il progetto sulla «Misurazione del progresso delle società». Alla componente più tecnica del governo appartiene anche il neo ministro della coesione territoriale Carlo Trigilia, sociologo, professore ordinario di Sociologia economica alla Cesare Alfieri dell'Università di Firenze (dove ha insegnato anche Spadolini). Ha insegnato nelle Università di Palermo e di Trento ed è stato «Lauro De Bosis professor» presso la Harvard University. Al ministero dello Sviluppo economico approda Flavio Zanonato, sindaco della città di Padova con una lunga carriera prima nel Pci e poi nel Pd. Primo cittadino già nel 1993, viene confermato nel 1995, quando scatta l'elezione diretta. Sconfitto al ballottaggio nel 1999 torna sindaco nel 2004 per essere riconfermato nel 2009. Al ministero delle Infrastrutture un esponente di primo piano del Pdl, Maurizio Lupi, militante storico di Comunione e Liberazione. La sua carriera politica inizia nel 1993 come consigliere comunale della Dc a Milano. È tra i promotori con l'Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà e l'Associazione TrecentoSessanta di Enrico Letta della legge bipartisan «Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia» che intende favorire il rientro dei lavoratori under 40 in Italia grazie ad incentivi fiscali. Completa la squadra economica Giampiero D'Alia, chiamato al dicastero della pubblica amministrazione. Uomo forte dell'Udc in Sicilia è stato eletto per la prima volta alla Camera nel 2001 ed è diventato sottosegretario alla Difesa del terzo governo Berlusconi.
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