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Data: 28/04/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Genova: Trasporto locale da affidare al pubblico o al privato? Un referendum da non fare di Piero Ottone

Chi può amministrare al meglio il trasporto pubblico nella nostra città? Bella domanda, come si suol dire quando non si sa come rispondere. Doveroso aggiungere che la risposta non è solo difficile a Genova; e non riguarda solo il trasporto cittadino: vale per ogni forma del pubblico trasporto.

Dunque: meglio la gestione di privati, o la gestione pubblica? Mi sembra che l'idea di rivolgere la domanda al pubblico, mediante un referendum, non abbia senso. Che cosa chiede, infatti, il cittadino? Chiede di essere trasportato da un luogo all'altro con la maggiore efficienza al minor prezzo possibile. Ma come può sapere, il singolo cittadino, chi sia in grado di offrirgli il servizio migliore?

Tanti sono i fattori in gioco, e nessuno, a meno che non sia dotato di conoscenze finanziarie e tecniche, è in grado di fare la scelta. Mi è capitato fra le mani in questi giorni un articolo di Gramsci, scritto nel 1919, che una sua risposta non esitava darla: auspicava "l'espulsione del capitalista della fabbrica, l'instaurazione del regime dei Consigli." Ma la sua era una risposta politica, Gramsci era un comunista. Noi vogliamo semplicemente essere trasportati da Sestri a Sturla col massimo di puntualità, al costo minore. La risposta spetta al sindaco: poi giudicheremo.

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