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Data: 29/04/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
La crisi del tpl - Crisi Amt Genova. Conto alla rovescia: martedì scade la cassa integrazione

Per l'Amt si avvicina davvero l'ultima fermata e non è più una metafora: venerdì sera i sindacati hanno proclamato un nuovo sciopero per il 7 maggio. La trattativa è ad un punto morto ma il tempo stringe. Martedì finisce la cassa integrazione in deroga per i 500 dipendenti che Amt non può più pagare e a giugno, se l'azienda non avrà tagliato otto milioni di costi, dovrà portare i libri in tribunale. Lo scenario a quel punto sarebbe da day after: niente autobus nelle strade e più di duemila lavoratori a carico di una azienda fallita. L'ipotesi di firmare un accordo per trasformare la cassa in deroga (che ha esaurito i fondi) in contratti di solidarietà e chiedere al governo l'accesso a questo tipo di ammortizzatore sociale, doveva essere celere.

Ma tutto si è impantanato. Per martedì pomeriggio, proprio il giorno in cui scade la cassa in deroga e nessuno (non solo Amt ma quasi diecimila lavoratori liguri) riceverà più gli assegni, è previsto un nuovo incontro dopo la rottura di venerdì sera. I sindacati lo definiscono "incontro interlocutorio". Ma le sorti di Amt e soprattutto dei 500 in cassa in deroga,
sono appese a un filo.

"A questo punto, se non c'è più la copertura finanziaria, o l'azienda fa rientrare chi è in cassa integrazione oppure restano in cassa e pagherà la Regione". Ma non ha i soldi. "Allora dovrà pagare l'azienda", avverte dice Camillo Costanzo, segretario generale della Filt Cgil Liguria. Enrico Vesco, l'assessore regionale ai Problemi del lavoro non è convinto che sia così semplice. Anzi. Amt non può sobbarcarsi il peso di tutto il personale. La Regione Liguria, come tutte le altre in Italia,
ha finito i fondi perché il governo non ha rifinanziato.

"Se i sindacati avessero accettato, una ventina di giorni fa, la proposta sui contratti di solidarietà, li avrebbero già - dice Vesco - Noi saremmo stati disponibili ad erogare la cassa in deroga fino a maggio compreso, per facilitare il passaggio ai contratti di solidarietà. Adesso invece la cassa finisce tra pochi giorni, il 30 aprile, per Amt come per tutti gli altri casi. E l'accordo per i contratti di solidarietà non è stato firmato ". La Regione è stata chiamata in causa dai sindacati anche in queste ore della nuova rottura della trattativa con l'azienda: è da questo ente che si aspetta la legge sul Bacino unico e soprattutto sull'Agenzia dei trasporti che consentirebbe ad Amt di non versare quasi nove milioni di Iva.

"Noi abbiamo detto che l'agenzia la faremo - spiega l'assessore Vesco - ma quello che evidentemente non è chiaro è che i tempi di questa agenzia e del relativo recupero dell'Iva non coincidono con quelli dell'Amt: in due mesi non recuperi l'Iva e anzi ci vorranno due o tre anni. Se l'Agenzia ci sarà nel 2014, i benefici dal punto di vista delle risorse arriveranno molto dopo". E, aggiunge Vesco, questa partita che sta nella legge regionale per il bacino unico: "Vede ancora molte resistenze. Il Cal non ha superato del tutto i dubbi che prima lo avevano portato a bocciare la legge e ci sono realtà come La Spezia dove azienda, lavoratori e sindacato, l'azienda unica regionale non la vogliono".

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