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Pescara, 18/12/2025
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Data: 30/04/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Solo noi in Italia riduciamo le tasse». Chiodi ringrazia le forze sindacali e bastona gli enti gestori dell’acqua

PESCARA Il governatore Chiodi «boccia» l’ex ministro Fornero. «Sicurezza e competitività dovrebbero essere i capisaldi di un’ulteriore riforma del mercato del lavoro, che lo porti al livello dei Paesi con cui ci troviamo a competere sul piano industriale. Non come la riforma del ministro Fornero, che ha prodotto addirittura effetti opposti rispetto alla volontà del Governo Monti». Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenendo ieri a Vasto all'XI congresso regionale della Cisl, al cospetto del segretario generale, Raffaele Bonanni, e del segretario regionale, Maurizio Spina. Chiodi ha illustrato la sua visione strategica sulla crisi economica nazionale e internazionale. «L'Abruzzo ha cercato di fare la sua parte, - ha rimarcato Chiodi - siamo stati l'unica Regione d'Italia, e forse l'unica in Europa, ad aver ridotto la tassazione sia alle imprese sia alle persone fisiche. Abbiamo anche abbattuto il nostro debito pubblico del 25% passando dai 4 miliardi di euro del 2008 agli attuali 3 miliardi, attraverso la riduzione della spesa pubblica. E questo in un contesto internazionale in cui gli altri le tasse le mettono, non le tolgono. Una terapia d'urto - ha spiegato il presidente - che abbiamo attuato anche grazie alla collaborazione e all'impegno delle forse sindacali. Così come sono state attuate riforme profonde, come la riduzione dei costi della politica. Non è un caso che l'Abruzzo sia la Regione che, per legge, ha i costi della politica più bassi, ai quali tutte le altre Regioni si devono adeguare. Inoltre, abbiamo eliminato i vitalizi, ridotto il numero dei consiglieri regionali da 45 a 31 e il numero degli assessori, da 10 a 6. Un taglio che implica l'automatica riduzione delle direzioni e quindi dei direttori». In merito alla gestione del sistema idrico integrato, Chiodi non ha risparmiato critiche soprattutto alla classe dirigente delle municipalità. «I sistemi idrici integrati sono stati gestiti in maniera così irresponsabile dagli azionisti degli Enti d'ambito e dal management di riferimento dei Comuni - ha lamentato Chiodi - che il sistema è vicino a un potenziale default».

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