PESCARA «Sia l’aeroporto che il porto di Pescara, per motivi diversi, hanno bisogno di un’azione decisa da parte del ministero, un’azione che consenta alle infrastrutture abruzzesi di svolgere al meglio la propria funzione, al servizio di una regione che ora più che mai ha bisogno di ripartire». Lo scrive il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, al neoministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Testa si sofferma in particolare sulle problematiche del porto che vive «la situazione più drammatica a causa del pesante insabbiamento dei fondali e del dragaggio che è stato avviato solo in questi giorni con notevoli ritardi e intralci burocratici». Testa sottolinea la difficile situazione delle famiglie e delle attività che «hanno legato la propria sorte al nostro meraviglioso mare» ed oggi «sono sfinite dal lunghissimo periodo di mancato lavoro e guardano con diffidenza e sfiducia all’intervento» in corso che potrebbe essere non risolutivo. Il dragaggio in corso, aggiunge il presidente della Provincia, non consentirà «la ripresa dei collegamenti marittimi con l’altra sponda dell’Adriatico e, come se non bastasse, molti sono costretti ad abbassare per sempre le saracinesche non potendo più lavorare». Testa chiede al ministro di farsi carico della questione che è «vitale per Pescara e per l’Abruzzo. Il porto deve tornare in piena e totale attività e la città deve riprendere i suoi ritmi naturali», scrive. «Fino ad oggi il governo non ha saputo dare risposte concrete a un problema che ha purtroppo assunto dimensioni esorbitanti, ma il nuovo governo deve necessariamente essere sensibilizzato sulla questione e trovare una soluzione definitiva che porti alla riapertura del porto ed alla ripresa di tutte le attività ad esso collegate». Testa sollecita, infine, l’attenzione di Lupi affinché segua «la vicenda con il massimo interesse perché è indispensabile uscirne in tempi strettissimi».