Ancora bordate da Giorgio De Matteis sull’ex ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca e il sindaco Massimo Cialente. «Barca è venuto all’Aquila per non far spendere i soldi - attacca senza mezzi termini il consigliere di L’Aquila città aperta - e il sindaco lo sapeva benissimo. Tutti e due hanno preso in giro la città». Nell’ultima seduta al Senato, durante l’informativa del Governo Monti sulla ricostruzione in Abruzzo, Barca ha detto chiaramente «Le assegnazioni Cipe - è scritto sul resoconto delle dichiarazioni a Palazzo Madama - sono finte finché non avviene l’assegnazione effettiva ai Comuni». Erogazione che avviene dopo passaggi tecnici e burocratici lunghi e complessi e sia l’anticipo di 500 milioni dall’annualità 2014 al 2013 sia l’ulteriore mezzo miliardo di euro annunciato da Barca con una variazione di Bilancio sono ancora fermi nel libro dei sogni. A tutto questo si aggiunge l’ultima richiesta fatta al Governo da ministro per la coesione territoriale: un miliardo per sbloccare l’impasse dei cantieri, visto che i 2,2 miliardi Cipe sono pronti solo "giuridicamente" come lo stesso Barca aveva detto in uno dei tanti incontri pubblici all’Aquila. «La verità è che non c’è un euro disponibile - aggiunge il vice presidente del Consiglio regionale - Ciò che chiediamo e che se qualora ci fosse la possibilità di avere questi fondi, ovvero le due tranche da 500 milioni più l’ulteriore sventolato da Barca, vengano trasferiti sul meccanismo della Cassa depositi e prestiti, così come avvenuto fino alla fine del plafond messo a disposizione dopo il sisma e come è stato fatto per l’Emilia». Di ricostruzione e certezza dei fondi si sarebbe dovuto parlare nella seduta del Consiglio comunale di questa mattina nella nuova aula consiliare all’interno dell’ex scuola media Mazzini: «Avevamo chiesto una seduta straordinaria per fare il punto della situazione ma l’argomento era stato inserito all’ordine del giorno come fosse una questione qualsiasi - ha sbottato De Matteis - Noi riteniamo che su un tema così occorra un Consiglio straordinario e, in quanto tale, monotematico. In più aspettiamo che dal nuovo Governo arrivino segnali per farci capire se e chi sarà il delegato per seguire da vicino le vicende della ricostruzione post terremoto. Di nomi se ne fanno diversi, ma lasciano il tempo che trovano. A noi non interessa molto chi verrà nominato, ma cosa sarà in grado di fare per questa città».